Marzo 2021 | Ci vuole un seme, il contrasto alla povertà educativa attraverso il teatro

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Ci vuole un seme

Un’esperienza di contrasto alla povertà educativa attraverso il teatro,

con il progetto Pari e Dispari

Il progetto Pari e Dispari, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e realizzato dalla Cooperativa sociale Emmanuele in collaborazione con 50 organizzazioni partner, continua le sue attività a sostegno dei minori in provincia di Cuneo. Grazie alla collaborazione attivata dalla Cooperativa sociale Caracol con Teatro Selvatico, a Vicoforte e San Michele di Mondovì è nato un laboratorio teatrale rivolto ai bambini e ai ragazzini, che unisce l’attenzione alla natura e la creatività.

Per capire le origini del laboratorio “Ci vuole un seme” ne parlano con noi Nicoletta Biga (cooperativa Caracol) e Isacco Caraccio (Teatro Selvatico): “Il percorso è stato impegnativo” racconta Isacco “non è facile portare un teatro non convenzionale, soprattutto nei piccoli paesi. Quello che cerchiamo di fare è donare un nuovo significato alla parola teatro, portando ai ragazzi un percorso utile per la loro crescita personale”. Arte e educazione insieme come formula per creare comunità.

Il laboratorio è stato un successo durante l’estate, con i ragazzi dapprima timidi e isolati poi in gruppo ed entusiasti. Durante il laboratorio non si usa un copione ma si “crea un luogo dove il partecipante non è costretto a fare nulla, ed è forse questa libertà che porta a creare cose meravigliose e a fidarsi di sé stessi e degli altri”.

Nell’autunno il progetto teatrale si trasforma, si reinventa e nasce “Ci vuole un seme”, che aggiunge un altro tassello: la garden therapy. Il principio fondamentale sul quale si basa questa tecnica è la vivacità delle sensazioni ed emozioni che scaturiscono dal contatto con la natura. Il percorso consiste nel portare un seme a casa dei ragazzi, dove ognuno ne avrà cura. Curare una pianta è un modo per coltivare la pazienza, l’amore e il lavoro di squadra. “Si impara molto dalle piante, la loro voce è muta alle nostre orecchie, ed è per questo che noi prestiamo ancora più attenzione, per poter ascoltare con altro, forse con il cuore”. Ai bambini è stato detto che questo seme è speciale, perché per poter nascere forte ha bisogno di acqua e sole ma soprattutto di vivere con noi azioni quotidiane; per questo motivo doneranno alla propria pianta una performance artistica, un canto, una danza, un disegno, una scena teatrale che verrà elaborata a distanza con l’operatore teatrale e l’educatrice. “Con la fantasia e il gioco si può davvero creare di tutto. Ci vuole alle volte un pizzico di follia”.

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