Report Assemblea: Orientarsi per non (dis)perdersi
di ActionAid International Italia Onlus
Obiettivo della sessione
Comprendere quali attività e modelli organizzativi interni alla scuola e comuni a reti tra scuole sono utili a prevenire e contrastare l’abbandono scolastico, a partire dall’esperienza di OpenSpace.
Partecipanti
Rappresentanti partner: 5; operatore/trice: 2; docenti: 3; studente: 1; genitore: 1.
Apprendimenti
Sullo svolgimento delle attività
- Le attività apportate dall’esterno verso la scuola possono procurare un significativo valore aggiunto in termini formativi e orientativi per la comunità di docenti, studenti e famiglie; ma, affinché ciò avvenga, ci deve essere una co-costruzione tra gli/le operatori/trici esterni e quelli della scuola e una collaborazione continua per comprendere le dinamiche del gruppo e le procedure interne.
- Per i giovani più in difficoltà, le attività pianificate vanno progressivamente adattate a quanto emerge durante i laboratori; non si possono prefissare degli obiettivi non rimodulabili e non adattabili.
- È necessario valorizzare e dettagliare il fascicolo relativo allo studente o alla studentessa. Se osservato e aggiornato con attenzione e costanza, in esso si trovano indizi importanti per mettere in atto azioni preventive alla dispersione. Inoltre, vanno previste azioni di raccordo tra i diversi ordini di istruzione, utilizzando il fascicolo come strumento di mappatura ma anche di indirizzo per studenti e studentesse
- Se un/a giovane è in difficoltà (assenze, profitto scarso, comportamenti non adeguati), si deve aprire un dialogo che coinvolga la scuola, la famiglia, il/la giovane ed eventualmente altri attori per comprendere in profondità il problema, partendo dal punto di vista dell’interessato/a. Anche le azioni da intraprendere per far fronte al problema vanno concordate tra tutte le parti in causa.
- Vi sono evidenze che, a complemento dell’attività rivolta a tutti/e, la modalità dello sportello di ascolto possa essere importante per fare della scuola un ambiente accogliente che ascolta, prende in carico e risponde ai bisogni degli studenti
- In generale si evidenzia una carenza di tempo delle figure educative, il che rimanda ad una carenza di personale/ risorse economiche
Sull’orientamento
- Ampliare e approfondire le attività di orientamento ora comunemente previste nelle scuole secondarie di primo grado, consistenti nella presentazione delle possibili scuole superiori da parte di docenti o partecipazione agli openday
- Formare ed individuare un/una docente di riferimento che la/o aiuta a far emergere attitudini nascoste, a riflettere su capacità e desideri e ad orientarlo verso scelte motivate e consapevoli.
- Tematizzare la questione lavoro, come è successo nel laboratorio di teatro sociale, può essere utile per i/le ragazzi/e anche piccoli, per iniziare a riflettere sulla questione
- Orientamento è (anche) far comprendere ai/lle giovani i propri talenti, mediante attività che valorizzando capacità e attitudini diversificati e non sempre facilmente individuabili nelle ordinarie attività didattiche comuni; un esempio in tal senso sono i laboratori della palestra dell’innovazione digitale con le sue attività innovative e crative. Un altro elemento chiave nel consentire a ragazzi e ragazze di compiere scelte consapevoli e coerenti con la propria motivazione è la fiducia in se stessi. Un’azione che ha dimostrato andare nella direzione dell’aumento della fiducia del singolo è Lost, il laboratorio ad alta densità educativa in cui, tra le altre cose, studenti e studentesse delle scuole medie sperimentano attività di peer to peer e insegnano ai bambini delle scuole elementari ciò che hanno appreso. Garantire la mensa a tutti gli studenti per poter svolgere attività pomeridiane
- La scelta della scuola è spesso basata sulla vicinanza georgrafica; sono quindi necessarie azioni per contrastare questa tendenza, sia in termini di sensibilizzazione di ragazzi/e e famiglie, sia in termini di rimozione di ostacoli negli spostamenti (trasporto pubblico).
Questioni trasversali
- Le risorse umane da dedicare alle azioni di prevenzione dell’abbandono scolastico sono attualmente insufficienti: molte delle proposte emerse infatti richiedono un impegno maggiore in termini di tempo e una competenza specifica in questo senso.
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