Sono usciti tutti dal lockdown?

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Il patronato di san Lorenzo ad Abano è un cuore pulsante di attività. E anche in tempo di Covid non ha smesso di battere. “Abbiamo deciso di proporre comunque le attività estive dopo il lockdown. Il Grest, che è partito per primo, e poi i campi scuola per i ragazzi delle medie, i campi scout, tutte attività che, anche se in forme diverse, siamo riusciti ad attivarli” ci racconta don Stefano, giovane cappellano padovano che da cinque anni presta servizio ad Abano e che dei ragazzi è il saldo punto di riferimento. “Alle nostre attività estive non hanno partecipato in tanti, meno dell’anno scorso per molti motivi come la difficoltà di gestione delle attività e il timore delle famiglie” sottolinea il giovane sacerdote.

Parliamo comunque di circa 150 ragazzi e una trentina di animatori che, da poco usciti dalla quarantena, hanno accolto l’invito di don Stefano di rimettersi in gioco, “soprattutto gli animatori, hanno compreso l’importanza di offrire un servizio ai più piccoli in questo momento e si sono molto impegnati anche nel far rispettare le regole sanitarie e soprattutto motivando i ragazzi a partecipare ad attività che si svolgevano in modo molto diverso dagli altri anni ”. Una esperienza preziosa soprattutto per quella fascia di preadolescenti uscita dalla quarantena un po’ “congelati” – come li definisce efficacemente don Stefano – disorientati dal non essere riusciti a restare in contatto con il mondo durante un fase delicata della loro crescita. “Li abbiamo visti ripartire e per noi è stato gratificante” racconta il cappellano di san Lorenzo.

Le attività sono cambiate in base alle norme sanitarie: il campo scout è stato allestito in patronato e le escursioni sono state fatte sui colli e così le attività dei campi scuola sono rimasti stanziali.

“All’inizio c’era un po’ di perplessità per il fatto di dover costringere le attività in patronato, ma poi i ragazzi si sono abituati anche a rispettare le regole sanitarie e i commenti alla fine erano entusiasti”.

“Qui e lì sono emerse voci sulle difficoltà economiche che stanno attraversando le loro famiglie con il Covid, sia tra i ragazzi che tra gli animatori, anche se non sono cose di cui si parla spontaneamente – ci dice don Stefano – qualcuno ha mostrato difficoltà a pagare l’iscrizione ai campi anche se il costo era molto basso. Ne ho potuto parlare con gli animatori più che con i ragazzi più piccoli”.

Ora i campetti da basket e da calcio pullulano di decine di ragazzini. “Arrivano in compagnie, magari arriva uno da solo e poi avverte gli altri che il campo è libero e arrivano in bici o in monopattino” racconta don Stefano che però avverte: “ho l’impressione che ci sia una fetta di ragazzi che dal lockdown non siano veramente usciti, vanno a scuola, ma non socializzano con i coetanei. Ragazzi che provengono da famiglie che non gli hanno spronati a partecipare ad attività strutturate e che non sono sollecitati dalle loro compagnie ad uscire, ragazzi che erano ai margini anche prima e che ora non sono veramente usciti dalla quarantena. Sono rimasti intrappolati. Alle nostre attività estive mancavano all’appello molti bambini e ragazzi che ancora non vedo. Tutti questi ragazzi e bambini dove sono?”

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