Come sentirsi a casa!
di Comunicazione NEST
Nel mese di settembre, all’Hub Nest Milano, sono ufficialmente iniziati gli inserimenti per il nuovo anno educativo del SEC (Servizio educativo di Custodia).
Sono arrivate tante nuove famiglie con tanti nuovi bimbi, desiderosi di entrare a far parte di questo “piccolo spazio pieno di giochi”.
K. ha due figli, U. di 4 anni e S. di 2 anni e vive proprio di fronte all’Hub. Ha riportato da subito enormi difficoltà nella gestione dei bimbi e ha richiesto alle educatrici un supporto educativo ed emotivo. A U. è stato diagnosticato un ritardo nello sviluppo cognitivo e nel linguaggio e S. fatica a rapportarsi in modo sereno con i suoi pari. Un ulteriore ostacolo per lei è la lingua, visto che non riesce ad esprimersi molto bene in Italiano e a volte fatica a comunicare le sue fatiche e frustrazioni. Durante le attività dell’Hub invece ha conosciuto tante mamme con cui è riuscita ad instaurare nuove conoscenze e ha avuto la possibilità di iniziare un percorso che possa aiutarla nel sostegno alla genitorialità e a sentirsi meno sola.
Le educatrici del SEC, le hanno chiesto come è stato entrare a far parte del mondo che si nasconde al di là della porta dell’Hub. E risponde:
Cosa ti ha colpita di più quando sei arrivata all’Hub Nest?
“Tutti si sentono liberi. Liberi di giocare, di parlare e accolti da tutti. Anche dalle altre mamme…”
Quali erano le tue principali preoccupazioni prima dell’inserimento?
“Il pianto. Ero terrorizzata che il mio bambino avrebbe pianto tanto. Con U. l’inserimento è stato lunghissimo. Ci sono voluti 3 mesi prima che smettesse di piangere quando lo salutavo. Era già grande e non aveva mai visto un asilo prima. Ho visto invece che con S. è andata molto meglio. Ho capito che prima si inizia meglio è..”
Com’è cambiata da quando frequenta il Sec?
“Il parco. È cambiato tantissimo quando andiamo a giocare al parco. Prima non riusciva a giocare insieme agli altri bambini e piangeva sempre. Dovevo sempre rincorrerlo dappertutto. Adesso invece è molto tranquillo, gioca con gli altri ed è libero di giocare dove vuole…”.
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