Nido si o nido no? Il difficile dilemma di sempre.
di Comunicazione NEST
Decidere di iscrivere un bambino al nido non è mai semplice.
Per alcuni genitori, obbligati a tornare a lavoro, questa scelta è tutt’altro che libera. Altri, preferiscono affidare il bambino alle cure dei parenti, nonni soprattutto. Ci sono poi genitori che non lavorano e che, pur potendo tenere a casa con sé i propri bambini, decidono di iscriverli comunque al nido. Decisioni e storie diverse, tutte altrettanto valide.
I 30 genitori che hanno scelto il SEC quest’anno provengono da realtà differenti con diverse esigenze organizzative. In tutti i casi, i genitori hanno comunque scelto di portare i piccoli a scuola, superando pregiudizi e paure.
Abbiamo pensato di far raccontare a loro il perché di questa scelta.
A., mamma di 3 bambini di cui l’ultimo, An. di 2 anni iscritto al SEC da settembre 2019, ha detto:
“… è ovvio che quando abbiamo fatto l’iscrizione eravamo molto titubanti ed avevamo le solite preoccupazioni e perplessità: è giusto o non è giusto, è presto o non è presto. Ma io, in cuor mio, sapevo che questa esperienza poteva solo fare del bene a mio figlio. Mio marito ed io siamo sempre stati d’accordo, abbiamo deciso insieme e oggi lo rifarei altre 100 volte. An. è un bambino vivace, energico, curioso ed io sapevo che tenendolo a casa con me avrei limitato questa sua voglia di fare, di sperimentare, di reagire agli stimoli esterni. In famiglia qualcuno non era così d’accordo ma mio marito ed io abbiamo deciso di non dare ascolto a nessuno e ci siamo detti, “proviamoci!”. Ma quando An. ha risposto in modo positivo, fin da subito, siamo rimasti di stucco. Non ci aspettavamo che sarebbe stato un successo fin dal primo giorno. An. era veramente pronto. Forse era proprio quello di cui aveva bisogno. Abbiamo trovato serenità, affidabilità, professionalità e simpatia in ogni membro dello staff e gliene siamo veramente grati. Nest ci ha rassicurati e seguiti passo passo. Abbiamo notato molti progressi nel bambino e ne siamo veramente contenti”.
F., mamma di due bambini di cui A. di 2 anni e mezzo, scrive:
“Con A. è stata anche la mia prima esperienza di nido perché il mio figlio più grande è andato direttamente alla materna. Io lavoravo all’epoca ma c’era mia mamma che si occupava di lui. Ho conosciuto Nest tramite alcune amiche ed ho deciso di iscrivere A. per permetterle di stare insieme ad altri bambini e non solo sempre con me che, non lavorando più, potevo tenerla a casa. Parlando con alcune amiche che avevano iscritto i bambini lo scorso anno, mi raccontavano di tutte le cose belle che si facevano e sono davvero contenta che A. abbia avuto la possibilità di partecipare. Oggi noto che è completamente diversa dal fratello. È molto più autonoma e ha imparato tantissime cose che potrebbero sembrare sciocchezze ma non è affatto così. Colora, fa ginnastica, balla, mi ascolta se leggo un libro (sempre scelto da lei perché è molto autoritaria!). Non ho incontrato molte difficoltà nell’iscrizione anche se mio marito e sua madre non erano del tutto d’accordo. Mi dicevano che A. era troppo piccola ma poi si sono ricreduti perché la bambina è sempre venuta volentieri a scuola e questo significa che al Nest sta bene. Spero che altri bimbi abbiano questa magnifica opportunità”.
C., mamma di M., 2 anni ha detto:
“La scelta migliore che potessi fare per mia figlia è stata sicuramente quella di iscriverla al nido. Io e mio marito siamo stati assolutamente d’accordo su questa scelta. Non avendo nonni, zie o altri familiari vicini, nostra figlia passa tutto il tempo con noi genitori e quindi abbiamo sentito una forte esigenza di farle vivere un contesto extra familiare e soprattutto la possibilità di rapportarsi con altri bambini. Certamente i primi giorni c’è stata un po’ di ansia, ma M. ha reagito benissimo a questo grande cambiamento. La vita di M. si è arricchita di nuove esperienze e di tanti nuovi amici. Siamo stati fortunati perché abbiamo affidato nostra figlia a delle persone straordinarie che hanno migliorato la nostra vita familiare. Quindi consiglio a tutti questa esperienza, anche e soprattutto alle mamme che non lavorano”.
Ci sembra evidente che i genitori Nest abbiano toccato con mano il valore educativo del nido e che abbiano superato le iniziali perplessità personali o di altri componenti della famiglia.
Ti potrebbe interessare
NEST: da progetto territoriale a buona pratica nazionale.
di Comunicazione NEST
Nell’ultimo numero della rivista Welfare e Ergonomia, edita da Franco Angeli, si parla di povertà educativa e disuguaglianze sociali. Un tema a...
Crescere bene, insieme ai nostri figli!
di Comunicazione NEST
È indubbio che le prime relazioni affettive siano fondamentali per una sana crescita del bambino sia su un piano emotivo sia sociale,...
“Da quando c’è NEST ho iniziato a parlare”.
di Comunicazione NEST
Enrica* e Mariano*, lei casalinga, lui macellaio, sono i genitori della piccola Romina*, una bimba di 4 anni che da ottobre 2018...