Robotica, coding e cyberbullismo, la formazione utile al pensiero computazionale

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In Valle d’Aosta sono oltre 20, tra educatori e figure professionali che lavorano nell’ambito dei servizi sociali, i partecipanti al corso di formazione in “Robotica, Coding e Cyberbullismo” inserito all’interno della attività del progetto MOVI-MENTI.

L’iniziativa, curata da ENAIP VdA, con il coordinamento della cooperativa NOI&GLIALTRI, prevede 6 incontri della durata di 2 ore. I partecipanti saranno formati alla robotica, al coding e al cyberbullismo attraverso laboratori e attività gestite da Cristina Darienzo, ingegnere delle telecomunicazioni e programmatrice.

Il primo incontro, svoltosi presso i locali del CSV ad Aosta, lunedì 18 novembre, ha approfondito la robotica educativa attraverso un laboratorio pratico e il passaggio delle principali tecniche che saranno poi utili ai partecipanti nel loro lavoro quotidiano a contatto con i ragazzi. Si passerà poi alla creazione di laboratori di tecnologia con materiale povero, alle basi di programmazione con Scatch (un linguaggio di programmazione gratuito specificamente progettato per ragazzi dagli 8 ai 16 anni ideato con l’obiettivo di insegnare a pensare in modo creativo, a lavorare in collaborazione e a ragionare in modo sistemico). Il percorso di formazione si chiuderà con un progetto di storytelling sul cyberbullismo.

L’obiettivo del corso di formazione è avvicinare figure professionali, che lavorano con i ragazzi, all’utilizzo della robotica educativa, disciplina che facilita l’apprendimento delle materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), che aiuta a sviluppare il pensiero critico e un nuovo approccio al mondo di oggi, stimolando la logica e lo sviluppo del pensiero computazionale, cioè di un metodo per affrontare le situazioni.

Spesso si dice, infatti, che i cosiddetti “nativi digitali” sono bravissimi con le nuove tecnologie. E’ un assunto fuorviante: nella maggior parte dei casi, di fronte a un computer o a un tablet i nativi digitali hanno un approccio puramente passivo. Quando però questi bambini si avvicinano al coding (programmazione) diventano soggetti attivi della tecnologia e maturano una vera presa di coscienza sul mondo che li circonda e sui dispositivi che usano ogni giorno. L’attività svolta aiuta quindi a lavorare sul pensiero computazionale, che oggi significa sviluppare una forma mentis che un domani sarà utile non solo a ingegneri e programmatori, ma anche a medici, avvocati, statisti, dirigenti di azienda, architetti, funzionari di amministrazioni, che ogni giorno devono affrontare problemi complessi.

Per Info: Cooperativa Noi&glialtri – Giuliana Ferrero – Cell. 348 2550432

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