ADOLESCENTI OGGI – Le sofferenze adolescenziali

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Venerdì 11 marzo, all’interno del ciclo di incontri di “Formarci per non fermarsi”, realizzato all’interno del Progetto nazionale L’Atelier Koinè, promosso e finanziato dall’Impresa Sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile che vede la Lanterna di Diogene come ente capofila, si è tenuto, a cura della dott.ssa Barbara Baldini, l’incontro “Adolescenti oggi – le sofferenze adolescenziali”.

Riportiamo di seguito i punti salienti di cui si è discusso durante l’incontro.

Vista con sospetto, attesa con paura, giudicata con superficialità e pregiudizio, il periodo dell’adolescenza si prolunga sempre più e acquisisce nuove connotazioni, mutando nel corso del tempo di pari passo con i cambiamenti della società.

Disagio, inquietudine, tensione, rischio, malessere, incertezze, sfide, rifiuto delle regole, evitamento degli impegni e delle responsabilità, trasgressione… l’adolescenza è tutto questo e molto di più. È la tappa evolutiva in cui si costruisce la propria identità, si gettano le basi per la vita adulta, si desiderano cambiamenti e si affrontano sfide. È un periodo ricco e fecondo, un momento di crescita in cui si affrontano sconvolgimenti fisici, cognitivi, emotivi e sociali, con implicazioni a lungo termine nell’età adulta.

L’adolescenza è caratterizzata dalla ricerca di sensazioni forti, da una maggiore propensione al rischio, da un sistema di controllo degli impulsi ancora immaturo ed un cervello ipersensibile che codifica le esperienze quotidiane, anche banali, come sconvolgenti.

L’adolescente deve assolvere a compiti evolutivi impegnativi, come confrontarsi con un corpo che cambia velocemente, stabilire nuove e più mature relazioni amicali, sviluppare nuove abilità intellettuali, essere socialmente accettabile, conseguire una coscienza etica e morale, prepararsi ad una professione in vista dell’affrancamento economico e maturare per raggiungere l’autonomia affettiva dai genitori.

Questi cambiamenti richiedono un’enorme quantità di tempo ed energia che viene sottratta ad altre attività, come, ad esempio, la scuola, gli interessi passati e la vita familiare.

L’adolescente ha tra gli scopi primari quello della “buona immagine”, del fare bella figura, del non trovarsi in situazioni o contesti in cui possa sperimentare vergogna ed imbarazzo, al fine di sentirsi desiderato, richiesto, benvoluto e accettato. L’autostima risente fortemente della convinzione di essere amabile ed implica la necessità di sentirsi validati dagli altri di riferimento.

Altro scopo primario è quello dell’appartenenza, il sentirsi parte di qualcosa di desiderabile, sperimentare di essere inserito in un contesto attraente o, anche, di non essere accomunato a qualcosa di sgradevole.

Per raggiungere questi obiettivi l’adolescente può dover affrontare situazioni stressanti che, se gestite in modo funzionale, possono essere occasione di crescita e di rafforzamento, mentre, se affrontate in modo inefficace, possono determinare sofferenza e diminuzione di autostima.

Resistere agli urti della vita risulta più facile in caso di adolescenti “resilienti”, cioè quelli che hanno acquisito le capacità di adattarsi alle avversità, riducendo l’impatto del rischio, interrompendo la catena di reazioni negative, consolidando l’autostima e l’autoefficacia e aprendo a nuove opportunità.

La resilienza può essere intesa, quindi, come una abilità di coping, cioè di fronteggiamento degli stress e, insieme ad un atteggiamento ottimista e ad una visione di sé stessi come efficaci ed efficienti, può aiutare a diventare grandi, superando le crisi e traendo il meglio da se stessi e dalle proprie esperienze.

Per affrontare le difficoltà e trasformarle in occasioni di successo, gli adolescenti devono sentirsi accolti, supportati, compresi, accettati nonostante le loro incoerenze e le loro spigolosità. Le loro preoccupazioni devono trovare spazio, devono essere ascoltate e mai sminuite, devono divenire occasione di confronto e di crescita in un clima di calore affettivo e di rispetto.

Gli adolescenti hanno necessità di guida e di autorevolezza, di supporto e di confronto, di essere considerati validi e di essere degni di fiducia, di sentirsi liberi di poter comunicare le loro emozioni, piacevoli e spiacevoli, di potersi aprire senza venire giudicati o disprezzati.

In un mondo che evolve e si modifica rapidamente, è importante riuscire a riconoscere, interpretare e analizzare le tempeste emotive degli adolescenti, dare voce alle difficoltà, sottolineare le potenzialità, sostenere nella crisi, “prendersi cura”, accorgersi ed essere partecipi a quanto accade nelle vite dei nostri ragazzi, che siano essi studenti, utenti, pazienti o figli.

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