Un seminario sul game design inclusivo a Rio Marina
di L'isola che c'è
Gioco di gruppo, tecnologia digitale, inclusione sociale, strategie educative: di tutto questo si è parlato a Rio Marina la scorsa settimana, all’interno di un seminario dedicato ai giochi digitali e al loro utilizzo con fini educativi. Come si sa, il gioco riguarda il confrontarsi tra punti di vista diversi, riguarda la gestione delle differenze, riguarda anche la capacità di immaginare soluzioni inedite, è una palestra di vita, una grande simulazione delle nostre capacità di pensare ed agire strategicamente. Nel gioco si ha a che fare con il conflitto, che è confronto fra punti di vista a volte opposti. Nel gioco si confrontano valori culturali e capacità di sviluppare soluzioni che prima non c’erano, per cui , si sa, il gioco è una cosa seria.
Sappiamo inoltre, ormai da molti anni, che il settore dei videogiochi è in continua crescita per numero di utenza. Grazie ai numerosi supporti tecnologici sempre più sofisticati che permettono nuovi modelli d’interazione e con la diffusione dei dispositivi mobili, tutti possono essere giocatori. Ormai è possibile divertirsi e giocare in ogni istante della giornata e in qualsiasi luogo.
Il Game Designer è una figura professionale sempre più richiesta e si occupa del “fattore divertimento” durante la progettazione e realizzazione del gioco. Utilizzando la propria conoscenza ludica, sfrutta le sue abilità per creare un gioco di successo studiando i temi, le modalità di gioco, oltre che la piattaforma su cui verrà veicolato il gioco, il genere e il pubblico di riferimento.
Utilizzare le tecniche di gioco contemporanee per veicolare valori e riflessioni su tematiche legate alla crescita personale è un po’ la scommessa di un seminario suddiviso in vari appuntamenti che abbiamo intrapreso con lo staff di animatori sociali ed educatrici del nostro progetto.
Abbiamo vissuto così a Rio Marina le prime due giornate di formazione sul game design inclusivo, utilizzato come strumento educativo per promuovere l’inclusione sociale.
Durante il corso abbiamo potuto approfondire le varie fasi di pensiero e di creazione che stanno alle base del gioco per capire come questo processo creativo possa essere inclusivo ed educativo per i giovani con cui ci troviamo a operare.
Abbiamo anche potuto sperimentare nel concreto alcuni giochi da tavolo che ci hanno aiutati ad individuare quali siano le caratteristiche del game design inclusivo e di quali siano le variabili da considerare nella produzione concreta di giochi.
Questo percorso formativo sta continuando e continuerà con una serie di incontri on-line per completare il ciclo di incontri previsto.
Sr Beatrice
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