All’Elba riapre lo sportello di ascolto per genitori, alunni e insegnanti
di L'isola che c'è
Anche quest´anno è stato nuovamente attivato lo Sportello d’ascolto gratuito per i genitori, alunni ed insegnanti della Scuola Primaria e Secondaria di I grado dell´IC G. Giusti e dell´IC C. Carducci, servizio offerto da InPerFormat nell’ambito del progetto L’isola che c’è.
Le professioniste di InPerFormat stanno portando avanti questa attività di consulenza educativa e di orientamento da gennaio 2019, presso le scuole dei Comprensivi elbani partner del progetto.
La presenza di questo sportello in ambito scolastico è volto ad offrire ascolto e consulenza a tutti coloro che condividono l’esigenza di un confronto e di una riflessione su
- questioni connesse alla crescita dei propri figli
- problematiche educative
- tematiche relative all’ emarginazione e integrazione o dispersione scolastica degli alunni, gestioni di classi complesse
- affettività e tematiche lgbt
- problematiche di comunicazione e dialogo (tra insegnanti e genitori/ tra genitori e figli)
Il servizio, tutelato dal segreto professionale, prevede dei colloqui individuali, a cui si accede su appuntamento, mettendosi in contatto tramite le mail presenti sulla locandina; si potrà cosi prenotare il colloquio concordando modalità, giorno e orario.
Lo sportello d´ ascolto si rivolge non solo alla comunità educante coinvolta nella crescita e nell’educazione dei minori, ma è indirizzato anche agli stessi studenti della scuola (previo consenso dei genitori).
Lo sportello d´ascolto rappresenta uno spazio sicuro in cui i diversi utenti possono aprirsi ed esprimere i loro vissuti e le loro incertezze in totale libertà.
Uno spazio non solo per essere ascoltati e supportati in un momento di difficoltà ma anche per trovare attraverso un professionista le risposte che da soli non vediamo, per ritrovare le proprie risorse, rafforzare le proprie competenze o riuscire a crearne delle nuove, verso un’ottica di crescita, di emancipazione e di autonomia.
Uno spazio in cui i ragazzi possano accedere per confrontarsi con una figura adulta, alternativa a quella dell’insegnante o del genitore, e che può rappresentare un valido punto di riferimento nel loro percorso di crescita, esplorazione e costruzione di relazioni con coetanei, in una prospettiva di prevenzione del disagio, di situazioni di rischio (dipendenze, anche da video-games, bullismo, ecc.) e della dispersione scolastica.
Uno strumento che coinvolge la scuola e la famiglia e che mira, attraverso lo sviluppo di competenze che facilitano i processi educativi e relazionali, alla ricostruzione di un contesto sociale che diventa comunità educante.
Viola Fantozzi
dottoressa in Psicologia della Salute, esperta in interventi con le famiglie e mediazione familiare
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