Lingua e maternage è nato nel 2020 all’interno dei gruppi di donne e neomamme già incontrate dalle mediatrici culturali della cooperativa Azalea, partner di progetto, durante gli Home Visiting e durante le azioni informative e di diffusione del progetto “Insieme a te” fatte all’interno delle comunità e dei gruppi di incontro degli immigrati presenti a Verona.
Con la nascita di un bimbo o di una bimba,
nascono anche due genitori
e una coppia genitoriale.
Questa trasformazione, già di per sé passaggio critico che costringe le persone in gioco a vivere nuove dinamiche, nuovi equilibri, nuove relazioni e anche nuove emozioni e responsabilità, può diventare ancora più complessa se vissuta nell’esperienza migratoria.
Quando infatti tutto questo avviene in un contesto diverso dal proprio e in rapido mutamento, il compito che devono affrontare i neogenitori diventa ancora più difficoltoso. Non è una regola generale, ma nella migrazione le donne sono, spesso, sole, spaesate e non sanno come muoversi.
Emergono spesso molte difficoltà nell’orientarsi nel nuovo contesto e per poter usufruire, in modo consapevole, delle diverse opportunità offerte dal territorio.
Nasce da questa lettura dei bisogni un percorso articolato in azioni di sensibilizzazione all’interno dei gruppi e delle comunità di migranti del territorio veronese e in azioni di accompagnamento delle donne a una maggiore conoscenza delle offerte, dei servizi e degli spazi di socializzazione dedicati alle mamme a opera del gruppo di professioniste della mediazione linguistico-culturale della cooperativa sociale Azalea, all’interno del più ampio progetto dedicato alla maternità Insieme a te.
In questo percorso, iniziato nel 2020 e che prosegue tuttora, le donne hanno potuto per esempio esprimere con più consapevolezza la questione che rapportarsi in modo più autonomo nei diversi contesti passa anche attraverso l’apprendimento della lingua italiana.
Per favorire la conoscenza e l’accesso ai servizi è necessario, dunque, un lavoro multidimensionale: non è sufficiente mettere in campo azioni volte all’informazione e un buon accompagnamento ai servizi.
Serve anche, prima di tutto, un’accurata lettura dei bisogni che emergono dalle donne coinvolte e successivamente, la creazione di reti e di gruppi che favoriscano il protagonismo e l’empowerment, attraverso percorsi collettivi di attività che generano apprendimento come la conoscenza della lingua o i gruppi di parola.
Il setting primario della Mediazione linguistico-culturale è uno spazio simbolico, ancor prima che fisico, che ritesse i legami tra le rappresentazioni della cultura d’origine e quelle della società d’accoglienza per evitare che, dall’esperienza eventualmente “traumatica” della frattura fra i due mondi, nasca una situazione di sofferenza per l’individuo
La dimensione della maternità è densa di significati culturali e simbolici e necessita di essere interrogata e conosciuta per supportare la relazione genitore-bambino.
La Mediazione linguistico-culturale all’interno del progetto è stata pensata come dispositivo capace di favorire la partecipazione delle donne migranti e dei loro piccoli.
I setting di lavoro che la Mediazione sta sperimentando sono molteplici: da quello più tradizionale che vede la mediatrice affiancare le educatrici rendendo disponibili quegli elementi di conoscenza che compongono l’esperienza individuale, gruppale e culturale delle donne migranti coinvolte, a quello più innovativo che vede la Mediazione come strumento di attivazione delle comunità migranti e come dispositivo conoscitivo delle pratiche di maternage nelle diverse culture.
Si sono, quindi, creati spazi di Mediazione attraverso incontri di promozione, sensibilizzazione e informazione all’interno delle comunità e dei gruppi di migranti (Nigeria, Ghana, Sri Lanka e India, Marocco, Tunisia e Algeria).
È un percorso di coinvolgimento dei gruppi e delle comunità che ha permesso un avvicinamento al progetto “Insieme a te” e alle pratiche di socialità nonostante il distanziamento per via del COVID 19.
All’interno di questo ampio percorso, molto spazio è stato dedicato al laboratorio “Lingua e maternage”, uno spazio di riflessione a partire dal linguaggio, pensato sia per le mamme che per i bambini e le bambine, guidato dalle mediatrici linguistico-culturali della cooperativa sociale Azalea.
Un vero e proprio laboratorio linguistico dedicato alle tematiche centrali della maternità e della lingua, che coinvolge tre gruppi di donneprovenienti dall’area araba nordafricana, quattro donne dall’area anglofona africana e quattro donne dall’area asiatica.
COME NASCE LINGUA E MATERNAGE
Lingua e maternage si sviluppa a partire dal 2020 all’interno dei gruppi di donne e neomamme già incontrate dalle mediatrici durante gli Home Visiting e durante le azioni informative e di diffusione del progetto “Insieme a te” fatte all’interno delle comunità e dei gruppi di incontro degli immigrati presenti a Verona.
Il progetto prosegue tuttora, nei primi mesi del 2021, nonostante le molteplici difficoltà derivanti dall’obbligo di incontrarsi online, spesso con donne che nel contempo devono seguire i figli più grandi nella didattica a distanza.
Durante questi incontri sono presenti oltre alle neomamme coinvolte, anche la mediatrice culturale e un’esperta transculturale nella relazione madre-bambino e nella didattica di apprendimento della lingua italiana rivolto agli adulti di origine straniera.
Il lavoro viene condotto su due principali focus:
un percorso di riflessione sulla maternità e la lingua che supporti le donne migranti nell’elaborazione delle aspettative e dei desideri che una donna porta con sé nel contesto migratorio. Si pensi per esempio alle culture in cui il parto avviene spesso in un contesto domestico, dove sono coinvolte molte altre donne della famiglia, le amiche e le vicine, che garantiscono il passaggio e la trasmissione dei saperi e la conseguente distanza dell’esperienza che la donna invece vive nel paese di accoglienza
uno spazio di apprendimento del lessico specifico utilizzato dalle diverse figure professionali che la donna incontra dal momento in cui diventa mamma: dal pediatra agli operatori dell’ospedale dove avviene il parto, alle educatrici dell’asilo nido, per fornire gli strumenti linguistico culturali per capire, esprimersi e spiegarsi nel rispetto delle reciproche culture.
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Home visiting is a free home support service for new mothers and new parents during first months of their baby’s life. A personalized accompaniment that listens to the needs of the mother and child and stands by them in order to promote a peaceful life of a moment full of great changes, like the birth of a child.
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Scegliere un’alimentazione sana in gravidanza: come fare? Ormai tutte sappiamo che mangiare bene in gravidanza è importante per tutelare la salute della mamma...