Le attività del progetto Innesti verso la consapevolezza e la creazione della Casa della comunità.

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Si è conclusa una prima fase di confronto e coprogettazione della comunità educante del progetto Innesti, quella relativa ai bisogno formativi (Tavolo 1) e quella relativa alle destinazioni d’uso e ai lavori da fare per trasformare l’ex casa del custode in casa della comunità (Tavolo 2).

I percorsi formativi

Il percorso che ha portato alla programmazione dei corsi gratuiti si è articolato in diversi momenti di ascolto.

Già in fase di progettazione di Innesti, i partner si sono confrontati con rappresentanti delle diverse associazioni locali, docenti, genitori per identificare le competenze utili da sviluppare per l’intera comunità per crescere e aumentare la propria efficacia. Sono state così ipotizzate alcune attività formative che successivamente al finanziamento del progetto, sono state nuovamente verificate durante il tavolo di co-progettazione realizzato nel mese di novembre.

Il progetto, nel corso dei mesi, ha accolto alcuni desideri della comunità “innestandosi” su altre iniziative in corso alla Scuola Pisacane. Fare rete e rafforzare le radici della comunità, sono passaggi fondamentali per una crescita sempre più inclusiva e sostenibile nel tempo.

Da questo incontro sono nati alcuni percorsi formativi come quello richiesto dalle/dai docenti per la gestione di una web radio e per la creazione di podcast, o quello  “Stereotipi di genere, affettività e parità di genere”, oppure quello sulla gestione dei conflitti attraverso tecniche teatrali. Inoltre il percorso ha intercettato un altro bisogno emerso da alcuni genitori delle classi prime della secondaria di primo grado, quello di informarsi e formarsi su come gestire l’uso dei dispositivi digitali da parte di figlie e figli, tema al quale è stato dedicato un primo incontro già a dicembre, e ne seguiranno altri.

Contemporaneamente nell’IC Salacone, di cui la Pisacane è parte, sono emerse altre esigenze di formazione e confronto: in seguito al femminicidio di Giulia Cicchettin a novembre 2023, è stata espressa da genitori e insegnanti la necessità di dotarsi di strumenti comuni per fornire un’adeguata educazione contro la violenza di genere ad alunne ed alunni; e successivamente al precipitare degli eventi in Palestina, è emersa la volontà di capire come parlare in classe di temi di drammatica attualità. Anche in questo caso Innesti ha intercettato questi bisogni, mettendo a disposizione uno spazio teorico di confronto e costruzione di momenti di formazione e approfondimento. 

I tavoli si Innesti sono stati anche occasione per consolidare relazioni, come ad esempio quella con il CSV Lazio, il Centro servizi per il volontariato, con il quale è stata pianificata la possibilità di realizzare tre corsi di formazione destinati alle associazioni del Terzo settore, occasione che consentirà di ampliare molto la rete di relazioni dei partner del progetto e fornire un servizio gratuito a realtà del territorio e non solo.

Il 24 gennaio, durante un incontro con la comunità, è stato presentato il programma dei corsi e sono state aperte le adesioni.

Per informazioni sui corsi di INNESTI e sulle attività in programma scrivere a pisacane011@gmail.com

L’attività di ascolto della comunità continuerà fino alla fine del progetto, per cui si prevede l’attivazione di altri corsi.

 

L’uso degli spazi e i lavori nella casa

Successivamente si è passati alla sintesi delle proposte emerse per le destinazioni d’uso della casa del custode, luogo intorno al quale si sviluppano le attività del progetto. Durante gli incontri di ascolto e coprogettazione, che hanno coinvolto genitori, insegnanti e, in un incontro dedicato espressamente a loro, bambine e bambini della scuola, sono stati definiti i possibili utilizzi degli ambienti. La casa del custode è uno spazio di circa 300 mq, affidato all’associazione Pisacane 099 che intende trasformarlo in casa della comunità. 

Al momento gli interventi di restauro riguarderanno solo una parte delle stanze, quelle affacciate verso il cortile della scuola, che ospiteranno (in base a quanto emerso dalla consultazione) corsi di musica, di lingue di scacchi, sale studio, spazi per incontri e formazione. 

A questo link è possibile visionare il grafico relativo all’uso degli spazi, con colori diversi sono espresse le idee dei bambini e delle bambine (in giallo) e delle persone adulte (in blu). Qui invece il link al grafico relativo all’incrocio tra spazi (verde) e attività (rosa).

Sotto la guida di un’architetta coinvolta nel progetto, sono stati individuati e proposti i possibili interventi necessari a ottimizzare gli ambienti per poter accogliere queste attività, incrociando le vocazioni delle singole aule e le richieste avanzate dalla comunità. Le persone partecipanti all’incontro, così come avevano già fatto bambine e bambini in precedenza, sono state coinvolte a lavorare direttamente sulle planimetrie.

 

La scelta del nome della casa

Infine, l’ultima parte dell’incontro del 24 gennaio, è stata dedicata a un passaggio particolarmente importante della trasformazione della casa del custode in casa della comunità: la scelta del nome.

Nei giorni precedenti era stato fatto circolare un form per proporre e motivare un possibile nome, da questa consultazione erano emerse le seguenti proposte:

Casa Kahn, in memoria di Muhammad Shahzad Khan, ventottenne vittima di un omicidio consumato nel quartiere di Tor Pignattara il 18 settembre del 2014, del quale quest’anno ricorrerà il decennale. 

La casa di Mamadou, in riferimento alla pietra di inciampo dedicata al ragazzino morto nel naufragio con la pagella cucita nei vestiti, posta all’ingresso della scuola Pisacane nel dicembre del 2019. Del ragazzo non si conosce il nome, ma Mamadou è uno dei nomi più comuni in Mali, paese dal quale proveniva.

Casa Bullicante, per il nome dell’omonima via (via dell’Acqua bullicante) dove si trova l’ingresso della casa, quindi può essere facilmente riconoscibile. Bullicante significa bollire e si può metaforicamente pensare al bollore delle emozioni, una situazione in cui le emozioni sono estremamente elevate.

Spazio Insieme, per indicare l’apertura di questa iniziativa sul territorio.

Tutte le proposte sono state valutate e spiegate, e poi le persone partecipanti sono state invitate a esprimere la loro preferenza, che è andata a maggioranza a Casa Khan.

Durante lo svolgimento del progetto, sarà individuato un momento di comunicazione ufficiale del nome scelto con l’apposizione della targa all’ingresso della casa.

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