I bisogni formativi di una comunità

di

Il 6 Novembre, presso il plesso Pisacane dell’IC Simonetta Salacone, (Roma – Tor Pignattara), si è tenuto il tavolo dedicato ai bisogni formativi di docenti, genitor3, operator3, volontar3 e mediator3, tutt3 attor3 chiave della comunità educante che orbita attorno questa scuola. Questa iniziativa fa parte del progetto “Innesti di Comunità – Spazi aperti per crescere insieme”, i cui partner sono Pisacane 0-99, Asinitas, Melting Pro Learning, Cemea del Mezzogiorno, ReBike ALTERmobility, Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, Passaparola Italia Associazione, A Sud Ecologia e Cooperazione e l’Istituto Comprensivo Simonetta Salacone.

Questo progetto ha l’obiettivo di rafforzare la comunità locale lavorando sulle competenze e sull’aggregazione attorno a un luogo specifico: l’ex casa del custode. Con le azioni di Innesti si intende trasformare in Casa del Quartiere, un luogo in grado di intercettare i bisogni delle persone, grandi e piccole, che vivono il territorio.  

L’incontro di lunedì è stato dedicato all’identificazione dei bisogni formativi della componente adulta della comunità. L’obiettivo è nutrire e vitalizzare la comunità educante, incrementare la densità delle connessioni sociali, potenziare i legami tra le varie componenti e rafforzare la coesione sociale. In questo percorso di sviluppo di comunità, la mappatura dei desideri formativi è il punto di partenza, basato su esperienze e storie condivise, guardando insieme con apertura verso scenari collettivi in un costante ascolto.

Munite di post-it, le persone partecipanti al tavolo hanno iniziato a indicare le competenze mancanti o scarse all’interno della comunità. In seguito, i gruppi hanno realizzato un lavoro volto alla convergenza tra le varie proposte e si è proceduto in una sintesi per individuare i percorsi formativi in grado di curare o arginare vuoti o carenze nella comunità.

Sono emerse esigenze formative diverse nei due gruppi, in uno era più evidente la ricerca di competenze che portassero a un rafforzamento dei legami sociali della comunità, ribadendo l’importanza di coinvolgere anche chi è fuori dalla comunità; mentre nell’altro è sembrata emergere l’attenzione a mantenere in vita la cura verso la comunità proponendo percorsi formativi anche di fundraising in una prospettiva a lungo termine, in grado di proseguire anche oltre il termine del progetto.

La lingua è stata una tematica comune ad entrambi i gruppi, intendendo non solo un rafforzamento di percorsi di lingua italiana, ma un percorso in cui si ricerchi un linguaggio che possa fare da ponte alle diverse lingue presenti nella comunità. Curare la comunicazione attraverso un linguaggio che sia accessibile a tutt3 e che sia inclusivo. A proposito di accogliere le diversità, nella mappatura dei desideri formativi è emerso il bisogno di percorsi di educazione sessuale e affettività in grado di scardinare stereotipi e pregiudizi.

Proposte di laboratori artistici e ludici sono state riconosciute pratiche funzionali a rinsaldare e a costruire legami per l’opportunità che offrono di narrarsi e di esprimersi in un ambiente protetto dal giudizio. Si vogliono creare i presupposti affinché ogni voce sia ascoltata e valorizzata, contribuendo così a una partecipazione più inclusiva e costruttiva.

In ultimo le persone al tavolo hanno individuato gli aspetti piacevoli e quelli sgradevoli di percorsi formativi nelle esperienze precedenti e le convergenze sono state molte. Sono state ritenute fallimentari le formazioni caratterizzate da frontalità e dallo scarso coinvolgimento, anche del corpo, e sono state esaltate quelle pratiche che favoriscono dialogo e scambio all’interno di un’atmosfera comunicativa aperta, rispettosa e accessibile per tutti i membri della comunità educante.

Sono stati già pianificati ulteriori momenti per garantire la continuità di questo processo di coscientizzazione all’interno della comunità. Lunedì 13 novembre, infatti, si svolgerà un tavolo in cui attor3 saranno le bambine e i bambini della scuola, il cuore pulsante della comunità educante che gravita attorno alla scuola. Ascoltare e coinvolgere attivamente nel progetto il Consiglio dei ragazzi e delle ragazze è determinante per portare avanti un lavoro che educa allo sviluppo della comunità con l’intenzione di comprendere insieme come affrontare anche le realtà complesse da affrontare.  

 

Regioni

Ti potrebbe interessare

Le attività del progetto Innesti verso la consapevolezza e la creazione della Casa della comunità.

di

Si è conclusa una prima fase di confronto e coprogettazione della comunità educante del progetto Innesti, quella relativa ai bisogno formativi (Tavolo...

Il gemellaggio con i progetti Accresce e Scuola diffusa

di

Dal 16 al 18 gennaio si è tenuto a Cagliari il primo incontro del Gemellaggio tra i progetti “Accresce”, promosso dall’Ass. Efys,...

Movēre: un nuovo percorso educativo per l’IC Salacone

di

Tra genitori e insegnanti dell’IC Simonetta Salacone del V Municipio di Roma, è nato spontaneamente un percorso con l’obiettivo di costruire insieme...