Una conferenza per affrontare il rischio del gaming

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Che rischi corrono i ragazzi se passano troppo tempo davanti a uno schermo, coinvolti in un gioco elettronico? Una domanda che appare ricorrente tra genitori e nonni e che ha bisogno di risposte precise. Come quelle che verranno fornite durante l’incontro pubblico promosso per Sabato 11 marzo, alle 18 presso il teatro dell’oratorio di Santa Francesca Cabrini a Lodi.

Il titolo è “Videogiochi in salotto. Scoprire il mondo del gaming per affrontarlo al meglio”.

Durante la conferenza verranno spiegati la classificazione Pegi, che regolamenta i contenuti e la loro accettabilità; il fatto che i giochi possono essere anche visti come una opportunità di relazione e di apprendimento e i pericoli connessi all’iperconnessione. L’ingresso è libero.

In generale, gli esperti considerano quattro “rischi” principali collegati al gioco. Anzitutto il pericolo degli hacker, che possono intercettare i dati personali e di accesso, con varie finalità disoneste, tra cui addebitare gli acquisti fatti da loro oppure commettere un furto di identità. Poi il pericolo dell’adescamento online, dal momento che la chat collegata al videogioco potrebbe diventare un sistema di connessione con sconosciti potenzialmente pericolosi. Ancora, il rischio di un uso eccessivo, che può sfociare in dipendenza e portare all’isolamento, spingendo i ragazzini e i bambini a lasciare altre attività come lo sport, incontrare gli amici, leggere, guardare un film, avere un hobby. Ancora, c’è sempre la possibilità che mentre giocano i piccoli incappino in contenuti scioccanti. La classificazione PEGI dei videogiochi in base alle fasce di età ha un senso, proprio per questa ragione, anche se spesso bambini e genitori sembrano non considerarla, anche forse perché sono abituati a considerare i loro figli maturi e brillanti.

 

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