Sii un arcobaleno nella nuvola di qualcun altro: la nostra festa dell’accoglienza

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Accogliere non è semplice, non c’è un corso che insegna come e cosa fare. L’accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Accogliere vuol dire mettersi in gioco, e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispetto al buon costume dell’ospitalità. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, si spalanca verso l’altro e anche se l’accoglienza di un estraneo può sembrare aliena rispetto all’accoglienza del conoscente, rimangono il medesimo fenomeno, diverso solo perché diverse sono le persone e il loro modo di aprirsi, il loro modo di farti entrare.

Abbiamo deciso di strutturare in maniera nuova l’accoglienza dei ragazzi che quest’anno hanno iniziato a frequentare la scuola secondaria di primo grado “Annibal Caro” di Civitanova Marche, partner del progetto G.O.A.L.S., il cui ente capofila è la Cooperativa Sociale Il Faro di Macerata.

Già nel primo mese di scuola, abbiamo accolto i ragazzi proponendo loro un’attività di orientamento condotta dalla psicologa, psicoterapeuta Francesca Brugnolini, chiamata “Piacere di conoscerci”. La dottoressa ha lavorato con i 5 gruppi classe con lo scopo di sviluppare le loro life skills di autoconsapevolezza, comunicazione efficace e relazione gruppale attraverso la conoscenza, la percezione e la gestione delle emozioni di base. Durante tutte le giornate la metodologia utilizzata è stata quella del circle time, al fine di creare un momento di parità, dove tutti hanno avuto la possibilità di guardarsi in faccia e di esprimere le proprie opinioni ed emozioni liberamente. Le attività sono state basate sul principio filosofico dell’ “okness”, ovvero stimolare una comunicazione circolare quanto più basata sulla posizione esistenziale secondo la quale io sono ok-tu sei ok-gli altri sono ok (Berne).

 

Le attività, nella maggior parte delle classi, hanno dato degli spunti di riflessione positivi e hanno permesso ai ragazzi di aprirsi in uno spazio senza giudizio. Ognuno si è sentito di poter esprimere il proprio vissuto, per alcuni anche doloroso o spiacevole, ciò ha permesso di creare unione ed empatia. Questi incontri hanno dato modo anche alle insegnanti, che erano presenti durante le attività, di avere uno spaccato della classe e delle personalità dei ragazzi, differente rispetto a quello che possono osservare durante le lezioni.

Si è utilizzato il lavoro individuale, a piccoli gruppi e di tutto il gruppo classe. Tutti gli stimoli utilizzati (slide, foto, musica, video) hanno permesso di sviluppare una sempre crescente consapevolezza rispetto alle emozioni proprie ed altrui.

Ogni classe si è mostrata curiosa e per questo motivata a mettersi in gioco. E’ emerso un atteggiamento inclusivo e volto alla risoluzione dei conflitti.

 

L’accompagnamento in ingresso dei ragazzi si è poi integrato con un’altra attività, più a carattere laboratoriale che ha visto coinvolti anche i genitori. “Emozioni a 4 zampe” ha proseguito la scoperta nel vissuto emotivo per mezzo della relazione con 4 cani condotti e presentati dai loro coadiutori professionisti.

L’approccio all’attività attiene ad una visione del rapporto uomo-animale, inteso come scambio reciproco, l’animale è un referente della relazione capace di promuovere un processo di cambiamento nella persona.

Quando un cane entra in relazione con un gruppo, le dinamiche cambiano lasciando spazio all’armonia e alla coesione che portano nell’ambiente emozioni positive. Non solo. Il gruppo si unisce e prende forza. Quindi i cani si trasformano in veri e propri maestri, insegnando l’importanza dell’empatia, della pazienza e dell’ascolto. Acquisire le capacità di curare gli altri esseri viventi conduce inoltre alla comprensione del proprio bisogno di essere accudito. Le scuole che hanno a cuore la crescita integrale della personalità degli studenti non possono non considerare percorsi formativi basati sull’emotività del processo di sviluppo. La formazione scolastica fondata anche sulle emozioni consente lo sviluppo delle capacità di autocontrollo, la diminuzione dell’aggressività, la prevenzione della depressione, la sperimentazione di relazioni sociali più soddisfacenti, una maggiore approvazione sociale dell’individuo ed il miglioramento dell’autostima individuale.

Gli animali, durante le attività relazionali, insegnano l’importanza della considerazione dei bisogni e la valutazione dei comportamenti e delle necessità dell’altro, sviluppando e facilitando atteggiamenti empatici, favorendo quindi la capacità dei ragazzi di sentirsi e mettersi nei panni dei compagni sul piano cognitivo, affettivo, emozionale e di partecipare ai loro sentimenti di gioia e dolore.

I cani, caratterizzati da un repertorio di comportamenti diverso da quello delle persone, educano alla tolleranza, all’accoglienza e all’accettazione della diversità sviluppando in essi capacità come la comprensione e l’accettazione.

La collaborazione, nel rispetto dei diversi ruoli degli attori coinvolti in queste azioni sinergiche, è il nostro modus operandi, con l’intento di perseguire con determinazione e in tutti i contesti la realizzazione di una “comunità educante” dove ognuno è responsabile del proprio agire, in un’ottica olistica di unione della responsabilità collettiva della società adulta nei confronti della società bambina.

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