Driiiiiiiinn…..la campanella mancata!

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Ogni anno, tutti i bambini e i ragazzi attendono con ansia quel fatidico suono, il suono dell’ultima campanella dell’anno. Un suono che sa di libertà, di leggerezza, di liberazione. Un suono che indica un passaggio per tanti, un nuovo inizio per alcuni e la fine di un percorso per altri ancora.

Quella campanella per la prima volta quest’anno non suonerà e quel senso di liberazione avrà forse un gusto diverso. Mancheranno le corse fuori dalla porta, i gavettoni all’uscita, gli abbracci e i “ci rivediamo a settembre” con i docenti. Mancheranno le lacrime di gioia per l’inizio del periodo più atteso dai nostri ragazzi, le colazioni al bar per l’ultimo giorno di scuola, le urla nei corridoi e le ultime interrogazioni a 5 minuti dal fischio finale per recuperare quella benedetta insufficienza in matematica.

Ebbene si, quest’anno la fine della scuola non sarà tutto questo ma sarà caratterizzata da un “arrivederci” in videochat e da un “speriamo di rivederci presto a settembre”. Credo che molti ragazzi e docenti per la prima volta, non vedano l’ora di rivedersi tra i banchi di scuola a settembre, per riabbracciarsi e ritornare ad un po’ di normalità, che in questi ultimi mesi è mancata molto a tutti.

Credo anche che però nulla venga a caso e forse anche questo periodo di reclusione e isolamento sociale abbia fatto apprezzare sempre più ai ragazzi il valore e l’importanza della scuola, anzi dell’andare a scuola, dell’apprendere e del crescere insieme. L’importanza del valorizzare e del custodire sempre più il lavoro di tutti e la relazione con compagni e docenti.

E’ proprio così, a volte capiamo il vero valore di quello che si ha, quando lo perdiamo: così i ragazzi stanno cominciando ad apprezzare ancora di più la bellezza della scuola fatta di relazioni, di contatti e di presenza

Questa situazione, seppur drammatica, ha messo in gioco una serie di forze lavorative e non solo, che non ci aspettavamo e che credo abbiano fatto emergere il potenziale di ciascuno di noi: docenti che si sono improvvisati informatici per utilizzare più strumenti tecnologici possibili per la didattica a distanza; genitori che hanno indossato le vesti di insegnanti con lauree in ogni materia scolastica; case che sono diventati uffici, studi, sale gioco e ristoranti; ragazzi e bambini (i veri eroi) che senza tante pretese e aspettative sono stati i primi ad adattarsi a questi nuovi strumenti di lavoro e comunicazione senza batter ciglio. 

Da allora sono passati più di tre mesi e la stanchezza per tutti comincia a farsi sentire. Questa modalità di smartworking e D.A.D. è estenuante e passare 6/8 ore di fila davanti al pc non è di certo una passeggiata. Pertanto vogliamo con questo articolo ringraziare tutti i nostri operatori che si sono messi in gioco fin da subito, e hanno messo cuore e passione nel cercare di arrivare ad aiutare più ragazzi possibili con l’aiuto allo studio del progetto GOALS, della Cooperativa IL FARO Sociale di Macerata (azione 01 – METODI). 

Grazie di cuore ragazzi per essere stati al fianco delle famiglie e delle istituzioni scolastiche, per aver trasmesso loro non solo contenuti ma anche un sostegno emotivo e una vicinanza umana a chi si sentiva solo; grazie per la vostra disponibilità ad accogliere le richieste dei ragazzi che avete incontrato e ad offrire loro gli aiuti di cui avevano bisogno.

E’ proprio in queste situazioni di crisi, che emerge il vero potenziale di ciascuno. 

Un ringraziamento va anche a tutte le famiglie e al corpo docente con cui abbiamo lavorato, per la fiducia che ci è stata data e per la collaborazione instaurata. 

Se quest’anno la campanella, seppure a distanza, suonerà è anche grazie a voi. 

Insomma, anche se a distanza, anche se con mille difficoltà, quest’anno la “campanella virtuale” suonerà e a voi, ragazzi, aspetta un’estate davanti per ricaricare le pile, godervi un po’ di aria aperta e riassaporare a poco a poco quel sapore di libertà di cui questa pandemia sembra averci per un po’ privato.

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