Nell’azione “Educazione & Sport” scopriamo Gino Bartali: un diavolo di campione, un angelo di uomo.
di Paolo Ferranti
All’Istituto Scolastico Comprensivo “Nardi” di Porto San Giorgio e nella scuola secondaria di I grado “A. Caro” di Civitanova Marche, i ragazzi sono stati coinvolti in un’azione educativa innovativa: mostrare la storia nascosta e l’umanità di un grande campione sportivo, il ciclista Gino Bartali.
L’incontro, tenuto dall’associazione Papa Giovanni Paolo II onlus, è stato un momento di riflessione, in cui i ragazzi hanno commemorato il giorno della memoria in modo alternativo: parlando di sport.
Secondo Paolo Crepaz, medico e giornalista sportivo, non è una scelta azzardata: fra le sue citazioni più famose, troviamo infatti quella secondo cui «Lo sport suscita attitudini valoriali e umane implicite in ognuno a livello naturale.»
Oltre alla leggenda come ciclista, Bartali si fece infatti ricordare per le azioni straordinarie che compiva di nascosto da tutti, inclusa la sua stessa famiglia.
All’interno della rete clandestina di cui faceva parte riuscì, tra il 1943 e il 1944, a trasportare centinaia di documenti di identità falsificati nascosti sotto la sella, che permisero a più di 800 persone di fuggire e salvarsi.
Il suo compito era semplice e – allo stesso tempo – incredibilmente pericoloso: fingendo di allenarsi trasportava centinaia di chilometri documenti falsificati, carte compromettenti e altri materiali che servissero come lasciapassare per ebrei e rifugiati politici.
Grazie alla notorietà che lo precedeva riuscì a eludere i controlli ai posti di blocco, giustificando banalmente le sue instancabili maratone come allenamento per le gare future.
Ai ragazzi degli istituti scolastici coinvolti, questo insospettabile risvolto umano dietro a una vecchia gloria sportiva è stato un punto importante di partenza per parlare di veri successi nella vita.
Molte delle figure sportive di riferimento per questi ragazzi sono infatti glorie attuali, che vengono celebrate quasi esclusivamente per i loro meriti sportivi e non tanto per quelli umani.
Anzi, si tende sempre più spesso a giustificare un comportamento errato in virtù della semplice prestanza fisica o della propria vena caratteriale.
Perché parlare proprio di Gino Bartali?
Con questa azione di “Educazione & Sport” si è voluto invece porre l’accento su come le nostre capacità personali possano essere utilizzate per il bene della collettività.
Anche la competizione sportiva deve essere vista sotto una luce diversa: nella sua grande abilità come ciclista, Bartali si fece ricordare anche per l’amicizia con un suo acerrimo rivale, Fausto Coppi.
Una delle immagini più rappresentative di questo evento, è racchiusa nel fotogramma in cui Bartali passa a Coppi una borraccia d’acqua.
Un gesto estremamente semplice dietro cui si può trarre un grande insegnamento: a dispetto di tutte le dispute, le rivalità, gli schieramenti, l’uomo deve rimanere sempre tale.
Una grande lezione di vita che i ragazzi ricorderanno a lungo.
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