Ricreatorio San Carlo: un luogo sicuro, accogliente e vicino alla comunità

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Il Ricreatorio San Carlo rappresenta una grande risorsa per il territorio fermano e ha dato un enorme contributo in termini di supporto e co-progettazione al progetto G.O.A.L.S., del quale è partner. 

Anche in questi mesi di grande incertezza, ha saputo riorganizzarsi per dare risposte efficaci ai bisogni dei ragazzi e delle famiglie che si sono trovati a vivere delle grandi difficoltà sociali ed educative come conseguenza delle forti restrizioni per il contenimento del propagarsi della pandemia da COVID 19. Già dalla fine del mese di Agosto, è ripartita l’azione metodi, l’accompagnamento e il supporto nelle attività didattiche, per permettere ai giovani utenti di riavvicinarsi alla didattica e tornare a scuola pronti e motivati. Si è lavorato molto anche sul rispetto delle regole per il contenimento dei contagi, in un’ottica sempre condivisa e riflessiva, in modo da far recepire loro il significato più profondo dell’adottare comportamenti volti a preservare la propria salute, quella delle rispettive famiglia e, più in generale, della comunità intera.

Questo spazio è pensato per accogliere i ragazzi ed i giovani, per sostenerli nel loro processo di crescita e autonomia, attraverso il lavoro costante di un’équipe di persone motivate e competenti coordinate dal direttore Don Michele Rogante e supervisionate dalla presenza di Antonella Lupoli. Proprio grazie a loro, si è formata un’ottima squadra che coinvolge e motiva i ragazzi, i quali frequentano il ricreatorio con entusiasmo e partecipazione. Oltre alle attività di aiuto allo studio con i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, che si svolgono in piccoli gruppi, con il rispetto delle distanze e di tutte le prescrizioni per il lavoro in sicurezza, è ripartito anche lo sportello di ascolto psicologico. La nostra psicologa, psicoterapeuta Francesca Brugnolini, riceve per appuntamento genitori e ragazzi tutti i lunedì, prenotando un appuntamento. Sono diverse le situazioni che stiamo monitorando, come sono diverse le tematiche che ci troviamo a sostenere. L’intervento è sempre legato a colloqui individuali, per un massimo di 5 incontri a nucleo, per cercare di indirizzare i bisogni che emergono verso le istituzioni preposte alla presa in carico. Spesso i genitori hanno soltanto bisogno di essere accolti e ascoltati, senza essere giudicati, e accompagnati a superare le ansie legate alla crescita dei loro “bambini” che bambini non sono più. I ragazzi, chiedono di essere capiti in un contesto non giudicante, ma che provi ad essere più empatico per cercare di affrontare insieme le difficoltà emotive che l’emergenza sanitaria sta causando nella loro generazione. L’obiettivo della nostra psicologa è quello di far comunicare in modo più efficace questi due mondi, che all’apparenza sembrano tanto distanti ma che in realtà rappresentano due facce della stessa medaglia, forse a volte, troppo centrate nella visione parziale della loro realtà.   

Lo staff della struttura, gli operatori e i professionisti che la Cooperativa Sociale Il Faro di Macerata (Ente capofila del progetto) hanno ben chiaro quali obiettivi continuare a perseguire con le attività. Essi vogliono favorire la socializzazione, prevenire forme di esclusione e di emarginazione sociale e promuovere la presenza attiva delle famiglie, in modo da renderle protagoniste nella educazione attiva dei propri figli creando relazioni basate sul sostegno e sulla vicinanza. 

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