Generazioni a confronto
di jonathancoop
«Mi piace lavorare con le giovani e giovanissime generazioni. Mi è sempre piaciuto, lo trovo un lavoro stimolante, mai banale, rivoluzionario e … mi permette di misurare la distanza tra la me di adesso e la me adolescente, di vedere quanta strada è passata sotto i miei piedi in 30 anni.
Mi permette soprattutto di vedere quanto i ragazzi e le ragazze di queste ultime generazioni non siano cambiati affatto dalla mia generazione, per quanto psicanalisti e grandi pedagogisti ne abbiano da dire sul tema.
Li vedo allo SPACE i lunedì pomeriggio. Certo, hanno il cellulare di ultima generazione, ne sanno di tecnologie, utilizzano App di qualsiasi tipo, ascoltano musiche lontane anni luce da quella che si ascoltava secoli fa, sanno parlare il corsivo e il grassetto, fanno le traduzioni con Google Lens o con Goolge Translate, conoscono ogni tipologia di Influencer… Ma io li vedo i ragazzi e le ragazze al FLIC SPACE i lunedì pomeriggio: affamati di vita, hanno gli stessi occhi brillanti delle generazioni precedenti, l’argento vivo che scorre nelle vene e che rende loro impossibile lo star fermi, la voglia di correre a perdifiato, di calciare i palloni e io ritrovo in loro quel senso di genuina spensieratezza che ha sempre caratterizzato questa fase di vita.
Ti basta guardarli mentre giocano o parlano tra loro per capire che sì, io sono cresciuta ed invecchiata, ma c’è quell’arco temporale che è l’adolescenza che ogni vita attraversa, che rimane immobile e fisso nel vivere le emozioni, le sensazioni, gli eventi.
E’ questo che si respira allo Space di Carmignano. L’adolescenza pura e genuina con i suoi mille cavilli e i suoi pro e i suoi contro. Ed è in questi momenti che penso a quanto importanti siano i luoghi di aggregazione a misura di ragazzi e ragazzi, spazi costruiti per loro e in cui possono progettare il loro futuro; quando chiedo ai ragazzi perché vengono allo Space di FLIC le risposte che mi danno, giustificano e danno significato ad anni di lavoro sul progetto FLIC.
C’è Giovanni che dice: “Vengo allo Space perché mi diverto ed incontro gente nuova che poi si rivela anche simpatica” oppure Leandro che ribatte: “Perché mi diverto certamente, ma so che mi aiuta ad orientarmi verso le scuole superiori”. Poi c’è invece Leonardo che risponde così: “Vengo allo Space perché si fanno cose interessanti, per imparare cose nuove e che mi aiutano per la scelta delle scuole superiori”. Infine Alessandro che scrive: “Io non sono uno con le idee chiare.. e quindi mi serve un punto di riferimento, lo Space lo è!”.
Tanto basta per rassicurarci del fatto che quello che stiamo facendo con FLIC sta rispondendo bene al bisogno di socialità, di confronto e di chiarezza verso i possibili futuri che vengono dai ragazzi e dalle ragazze.. Diamo ai ragazzi ed alle ragazze più Space e sarà lì che li vedremo progettare il proprio futuro e costruirsi strade possibili».
Antonella – Educatrice
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