Un viaggio al Porto Astra di Padova: FLIC e il Potere Trasformativo del Cinema

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Venerdì 5 gennaio è stata una giornata speciale per i ragazzi e le ragazze degli Istituti Comprensivi di Grantorto-Gazzo-San Pietro in Gu, Carmignano Fontaniva e San Giorgio in Bosco. Il progetto FLIC – Il Futuro è un Lavoro in Corso li ha condotti al cinema Porto Astra di Padova per vivere un’esperienza unica: la visione de “Il Ragazzo e l’Airone” di Hayao Miyazaki.

Ma cosa rende così speciale questo evento? Innanzitutto, il viaggio e l’ingresso (gratuiti), la scelta del film e dello stesso cinema, sono stati attentamente ponderati con l’idea di offrire un’opportunità di crescita ai attraverso il cinema. Recenti studi hanno confermato il legame profondo che da sempre lega l’adolescenza e il cinema, evidenziando come gli adolescenti sembrano utilizzare questo strumento per accrescere competenze e per entrare in contatto con aspetti esistenziali di sé (per capire se stessi e gli altri, vivere emozioni ed entrare nei panni dei protagonisti). I dati emersi dalle ricerche suggeriscono che lo strumento del film rappresenti per i ragazz* un potente attivatore dell’area immaginativa. La visione di un film, dicono gli adolescenti stessi, incide sull’umore, li attiva empaticamente, stimolando un processo di riorganizzazione, divenendo un mezzo efficace per attivare il loro potenziale creativo e autotrasformativo*.

“Il Ragazzo e l’Airone” si è rivelato una scelta azzeccata, un viaggio onirico e surreale che mescola formazione, avventura, fiaba e riflessione sulla vita e sulla morte. Senza svelare troppo, il film ha messo i giovani spettatori di fronte a una storia edificante di crescita e scoperta di sé, ricordando l’importanza di affrontare l’avventura straordinaria che è la vita.

La scelta del Porto Astra come location è stata altrettanto significativa. In un’epoca in cui i film vengono consumati comodamente a casa, in solitudine e spesso con scarsa attenzione, attraverso le piattaforme di streaming, il progetto FLIC ha voluto ribaltare questa tendenza, riportando i ragazzi e le ragazze al cinema, per dare un nuovo significato alla fruizione cinematografica. Ma perché proprio il Cinema Porto Astra?  Si tratta di un multisala urbano con un’architettura ispirata a un porto fluviale, come quello che un tempo sorgeva proprio in quel luogo al Bassanello e un’alternativa coraggiosa al modello americano del multiplex fuori città. Lo si vede a partire dai materiali utilizzati per la sua costruzione: vetro, cemento, mattoni di recupero, ferro, acciaio corten e containers trasformano l’edificio in un luogo aperto che dialoga con il pubblico e con la città stessa, raccontano la storia dell’edificio e dichiarano ciò che lo spettatore troverà: un luogo di incontro e scambio a cui si arriva e da cui si riparte un po’ cambiati.

Il Porto Astra a Padova, quindi, è diventato meta e palcoscenico di un evento significativo, un’occasione da vivere collettivamente. È stato un percorso che ha offerto spazio e tempo per vivere l’evento in modo speciale: i ragazzi e le ragazze hanno avuto l’opportunità di condividere l’esperienza, discutere del film e assaporare la compagnia dei coetanei.

 

Il progetto FLIC ha voluto dimostrare a questi ragazzi e ragazzi che il cinema non è solo intrattenimento, ma un mezzo potente per stimolare la crescita e l’autoidentificazione dei giovani, ma anche il dialogo e il confronto. La combinazione di un film coinvolgente, molto diverso dai blockbuster a cui siamo solitamente abituati, e di una location unica, ha reso questa esperienza un viaggio indimenticabile nel cuore di Padova.

 

*(Cinema, adolescenza e psicoanalisi. Comprendere gli adolescenti per aiutarli a compredersi; AA.VV.,Franco Angeli editore, dalla presentazione di Sandro Petraglia)

 

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