Novara: come nasce un nido per i più fragili
di Fondazione Mission Bambini
Don Dino Campiotti, 75 anni, è presidente della cooperativa Gerico che gestisce a Novara il Micronido “Primi Passi”, partner del progetto “Servizi 0-6: passaporto per il futuro” promosso da Fondazione Missione Bambini e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Don Dino, da cinquant’anni “prete per tutti”, appassionato ai più piccoli e ai più poveri, ci ha raccontato come è nato il Micronido “Primi Passi” e quanto questo servizio sia importante per molte famiglie che vivono in città. “Era il 2005, e come Caritas Diocesana – racconta Don Dino – ci siamo trovati davanti ad un bisogno emergente: tante mamme sole, in prevalenza straniere, con bambini di uno o due anni, avevano bisogno di lavorare ma non sapevano a chi lasciare i figli. Qui nei nidi pubblici i posti sono pochi e comunque le rette sono troppo alte per questo tipo di famiglie. Così abbiamo deciso di attrezzare alcuni locali all’accoglienza dei più piccoli. Poi con gli anni ci siamo strutturati, fino ad inaugurare nel 2012 la sede attuale del nido”.
A “Primi Passi” l’utenza è eterogenea, e questo non è l’unico punto di forza del servizio. “Siamo nati per rispondere ad un bisogno specifico – continua Don Dino – ma il nostro nido non è un ghetto. Dei 24 bambini accolti attualmente, circa due terzi provengono da famiglie di Novara e pagano una retta piena, mentre il resto dell’utenza paga una retta agevolata o gratuita. Le famiglie italiane vivono la multiculturalità del nido come un aspetto positivo e anzi sono vicine alle famiglie in maggiore difficoltà, in particolare alle mamme sole. Il nido così è diventato uno spazio di inclusione sociale. Un altro elemento su cui facciamo leva è il volontariato: abbiamo una trentina di volontari che ci aiutano nella gestione del servizio, chi in cucina, chi nelle pulizie, chi nelle attività. Un aspetto questo molto importante soprattutto per i bambini, perché i volontari creano un clima di affettività notevole intorno ai nostri piccoli ospiti”.
Ma è capitato che anche famiglie italiane avessero bisogno di aiuto, come ci ha raccontato Laura, 36 anni, mamma di tre bambini: Matteo, Stefano e Luca. “Il mio primo figlio ha iniziato a frequentare il nido Primi Passi part-time, e poi avendo io trovato lavoro lo abbiamo iscritto a tempo pieno. E per lui è stato un grande arricchimento: imparava tantissimo, grazie alle attività e al lavoro delle educatrici che valorizzano il potenziale di ciascun bambino. Lui per esempio era il “piccolo ingegnere”: ha un approccio metodico alle cose, quando ha un gioco per le mani per prima cosa cerca di smontarlo per capire come è fatto, come funziona”.
Poi Laura ha un grosso problema con il nuovo lavoro. “Ero infermiera in una casa di riposo e iniziarono a non pagarmi. Passarono un mese, due, tre e poi decisi io di lasciare per cercarmi un posto più serio. Senza il mio stipendio però non potevamo permetterci di pagare il nido. Ero molto dispiaciuta perché per Matteo lasciare il nido avrebbe significato interrompere un percorso di crescita, vedere la sua vita e le sue abitudini stravolte… La mia idea era di mandarlo part-time per pagare meno. Ma con mia grande gioia e sorpresa, al nido mi hanno detto: non ti preoccupare, Matteo potrà continuare, vi faremo pagare una retta agevolata in base a quello che potete permettervi”.
Così per alcuni mesi Laura ha pagato meno, grazie al sostegno assicurato da Mission Bambini. “Nel frattempo io mi sono data da fare – conclude Laura – ho trovato un altro lavoro sempre come infermiera e siamo tornati a pagare la retta piena… Quell’aiuto è stato per noi fondamentale, ci ha permesso di vivere con serenità e superare presto un periodo difficile”.
Ora grazie al progetto “Servizi 0-6: passaporto per il futuro” promosso da Fondazione Missione Bambini, il Nido Primi Passi potrà ampliare la fascia oraria di apertura, avviare nuove attività come ad esempio un servizio ambulatoriale coinvolgendo medici specialisti, avviare iniziative rivolte ai genitori con l’obiettivo di accompagnarli nella loro funzione educativa.
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