Vivere in una bolla
di IISS E. Majorana
Come mi sento in questo momento? Sono impaurita, terrorizzata. È come se la mia vita si fosse fermata l’11 Marzo 2020. Vivo in una bolla. Non perché io sia obbligata a rimanere in casa. Essere qui è la cosa più facile da sopportare in questi casi. Cosa mi terrorizza? Il mondo fuori. Sono terrorizzata dal non sapere se ci sarà più un mondo fuori. Siamo tutti fermi, immobili a causa di un dittatore, un tiranno che è arrivato in silenzio. Questo silenzio ha devastato chiunque. Ha devastato me, che anche in casi di difficoltà avevo sempre cercato il lato positivo nelle situazioni. La mia vita ora è cambiata. Ho paura di camminare, toccare, salutare, stare tra la gente. Ho paura anche di respirare. Ogni giorno mi alzo, accendo la tv in cerca di una notizia, positiva. Tutto ciò che mi ritrovo sono ripetuti e assillanti litigi accompagnati da problemi che andranno sempre più ad aggravarsi.
Al tg parlano di “nuove abitudini”. È la cosa più brutta che abbia mai sentito, perché non voglio e non vorrò mai abituarmi a questo nuovo mondo, costruito con mattoni di paura, rabbia, ignoranza, tristezza, ma soprattutto morte.
Sono chiusa in casa dall’11 marzo continuamente pervasa da un senso di paura e di impotenza mai provato prima. Cosa succederà? Io continuerò a svegliarmi con il sorriso di chi crede nell’Italia, il paese dell’arte, della cucina, della cultura, della scienza. Continuerò a cantare a squarciagola il nostro Inno che molti reputano ridicolo. Per me ridicolo è chi vive senza sognare, chi vive senza credere, perché tutto ciò che ora ci resta è proprio questo, perché io amo e continuerò ad amare il mio paese.
Credo in tutto quello che l’Italia ha dovuto affrontare. Conosco gli errori che ha commesso e che continua a commettere. Ma adesso non è il momento di parlare, è il momento di agire. È il momento di combattere per un unico obiettivo: LA LIBERTA’.
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