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I referenti a Mantova del progetto “E se diventi farfalla” sono le due scuole dell’infanzia “Ettore Berni” e “Odoardo Pacchioni”, il Comune di Mantova con Mantova Playground, COSPE e “Segni d’infanzia”, che hanno collaborato nell’intento condiviso di sostenere e sviluppare l’educazione attraverso i linguaggi dell’arte.

Dopo l’esperienza del 2018 con il collettivo di architetti Parasite 2.0, quest’anno le attività sono state ideate dal collettivo Landscape Choreography e dell’atelierista Arianna Maiocchi. Nel corso di ventiquattro laboratori, gli artisti insieme ai bambini e agli insegnanti delle due scuole dell’infanzia hanno creato il gioco del memory con tessere di grande formato, sulle quali appaiono le parole di una lingua proveniente direttamente dal futuro.

Accanto a questo speciale percorso rivolto a combattere la povertà culturale e il disagio educativo attraverso l’arte e la cultura, altri quindici workshop sono stati tenuti da maggio a dicembre da Arianna Maiocchi, che ha coinvolto gli alunni e genitori in attività pomeridiane dedicate alla lettura per trovare nuovi linguaggi e modalità per stare insieme e giocare.
“Segni d’Infanzia” inoltre ha contribuito al progetto con uno spettacolo creato ad hoc che è stato presentato durante il festival autunnale.

A testa in su, increduli di tanta bellezza tutta da scoprire, consapevoli di essere parte di una comunità, curiosi di saperne sempre di più, felici di giocare con i propri bambini insieme a tante altre famiglie…!

Queste sono alcune delle tante emozioni provate durante le due giornate di festa a Palazzo Te gli scorsi 16 e 17 dicembre, tappa finale delle attività del 2019 e occasione speciale che ha permesso a bambini, maestre e soprattutto a tantissimi genitori, che non avevano mai visitato uno dei luoghi simbolo della città, di essere parte attiva della vita culturale di Mantova.

La sfida per l’anno prossimo sarà quella di potenziare, da un lato, il percorso proposto dall’artista, in cui l’albo illustrato è stato per certi versi il perno delle tante attività proposte e, dall’altro, coinvolgere ancora di più le famiglie e i genitori dei bambini delle due scuole, provando a trasformare, grazie alla presenza di Pietro Corraini, le loro storie in racconti che diventeranno parte delle due biblioteche scolastiche e non solo.

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