Una Stanza delle meraviglie per esplorare “Sotto&sopra”
di cooperativasocialeprogettocitta2
Esplorare il mondo, la più grande delle scuole possibili secondo Gianni Rodari, significa normalmente avere il coraggio di arrischiarsi in percorsi e spazi sconosciuti. Ma un’altra dimensione non meno affascinante dell’esplorare è quella che ci permette di entrare nel profondo delle cose quotidiane che ci circondano facendoci sorprendere dagli aspetti inconsueti che nascondono in sé. L’ideale è farlo possibilmente mettendo in gioco e coniugando tra loro arte e scienza, osservazione e immaginazione. Allertare i sensi, lasciare spazio alle emozioni, ribaltare e ingannare la percezione in un ambiente “laboratoriale” attrezzato e intenzionalmente definito, protetto ma al contempo pronto ad accogliere l’inconsueto e l’imprevedibile.
Questo il senso, la finalità, la motivazione e l’obiettivo che ha spinto la Coop. Soc. Progetto Città di Bari, uno dei due partner pugliesi del progetto nazionale a contrasto alla povertà educativa, “E Se Diventi Farfalla” – capofila Coop. Zaffiria, a proporre a bambini e bambine fino a 6 anni, da novembre 2019 fino al 5 aprile 2020, una particolare stanza di esplorazioni la wunderkammer “Sotto&sopra”.
Sotto&sopra è una “stanza delle meraviglie e del gioco” – la seconda delle quattro previste nel progetto della cooperativa – allestita all’interno di un servizio territoriale dell’Assessorato al Welfare del Comune di Bari, La Casa delle Bambine e dei Bambini. Essa offre a bambini/e (e agli adulti che li accompagnano) la possibilità di sperimentare nei suoi 36 mq, attraverso vari exhibit, tutti interattivi che i piccoli visitatori possono agire sia in modo autonomo che eterodiretto, un percorso di scoperta e capace di sollecitare le loro molteplici competenze e intelligenze.
Tra gli exhibit che compongono Sotto&sopra è ripresa e rilanciata, accanto alle suggestioni giocose ispirate a Chagall (figure magnetiche tratte dalle sue opere con cui inventarsi narrazioni su uno sfondo di cielo/mare) e Picasso (cubi cubisti con particolari di occhi, mani, bocche, piedi da comporre in modo non realistico), l’esperienza ideata dalla pedagogista Monica Guerra presente all’interno della mostra “Natura!” al MuBa – Il Museo dei Bambini di Milano.
Come nella camera delle meraviglie del MuBa anche in Sotto&sopra, bambini e bambine hanno a disposizione materiali naturali da indagare, attraverso l’uso di un video microscopio, nella dimensione del macro e del micro e viceversa “per affondare – come dice la Guerra – lo sguardo e i pensieri in ciò che normalmente non si vede”.
In Sotto&Sopra il gioco dell’esplorazione si coniuga ulteriormente con altre esperienze che invitano bambini e bambine ad affrontare liberamente un percorso dal valore tanto estetico quanto scientifico, fuori da ogni didatticismo, volto a consentire l’esercizio della meraviglia, essenziale elemento di formazione non solo emotiva.
Infatti, “Esplorare attiene al mondo, alla vita, all’esperire e all’apprendere” sostiene ancora Monica Guerra, prendendo ad esempio e analizzando la filosofia, le metodologie e le indicazioni creative e sperimentali di ricerca dell’artista canadese Keri Smith raccolte nel volume-manuale “Come diventare esploratore del mondo”. Ricordando inoltre che Il tema dell’esplorazione è caro tanto alla pedagogia quanto alla storia della scienza e alla letteratura di ogni tempo.
Del resto la figura stessa di chi esplora assurge a mito, entra nell’immaginario popolare e lo conduce con sé verso altri ignoti e avventure. Esplorare, inoltre, richiama l’azione del viaggiare che non è necessario che sia solo un atto fisico come ricorda Proust o come dimostra l’opera di Salgari che ha raccontato l’India più avventurosa e immaginifica di sempre dalla quiete della sua Verona.
Viaggiare ed esplorare nello spazio fisico o mentale richiede tempo. Richiede a ciascuno il coraggio e/o l’incoscienza di perderlo, di rischiarlo per uscire dai propri limiti conosciuti; di non utilizzarlo altro che per la curiosità di conoscere altro, gli altri, le diversità che ci aspettano ad ogni girata di angolo.
Un “altro” che può anche non piacere, come accade al Giovannino Perdigiorno di Rodari che nelle sue avventure alla ricerca, utopica, del paese perfetto ne incontra di ogni tipo: con l’s davanti, abitati da uomini di vetro, ecc. Luoghi eccezionali, divertenti nello sviluppo narrativo paradossale logico-fantastico che caratterizza la scrittura rodariana, ma sempre incompiuti che danno pretesto al viaggio e alla ricerca di Giovannino/Rodari (un messaggio implicito rivolto tanto ai grandi quanto ai più piccoli) di non finire mai. Un gioco continuo, necessario per crescere, che anche nello spazio di Sotto&sopra restituisce e fa scoprire ogni volta ai piccoli visitatori – e ai loro accompagnatori adulti – muovendosi tra le possibili avventure che la stanza mette a loro disposizione, un tempo personale di esplorazione tra arte-scienza e bellezza che per una volta almeno non gli richiede di seguire un percorso prestabilito, ma solo il piacere di sorprendersi e di conoscere meravigliandosi.
Del resto la stessa Keri Smith, citando la scrittrice e giornalista americana Brenda Ueland, ci ricorda che “l’immaginazione ha bisogno di oziare, di un lungo, improduttivo, felice distrarsi e di bighellonare”.
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