Le radici di “Coltivare la Comunità”

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Il progetto “Coltivare la Comunità” parte dall’esperienza pluriennale di “Un Ponte tra Ospedale e Territorio,” che ha preso avvio nel 2009. Nel corso degli anni, questa iniziativa ha sviluppato sinergie e percorsi educativi efficaci a supporto dei percorsi di reinserimento sociale degli adolescenti affetti da patologie psichiatriche ed ha attivato una comunità educante che funziona. Finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, il progetto Ponte coinvolge una partnership diversificata, tra cui la Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, ASL Città di Torino, Associazione CasaOz ETS, Cooperativa Mirafiori Onlus, Scuola in Ospedale (SIO) e Istruzione domiciliare (ID), e il Museo Nazionale del Cinema.

Sinergie per il Cambiamento Concreto

La collaborazione tra queste entità ha portato a cambiamenti tangibili attraverso pratiche operative innovative. Attraverso attività artistiche e culturali, il progetto coinvolge gli adolescenti in percorsi di cura personalizzati, facilitando il distacco dalle cure ospedaliere e il ritorno graduale alla normalità. Durante la pandemia, il progetto si è adattato, affrontando i disturbi del comportamento alimentare e coinvolgendo circa 300 adolescenti, con il 90% di successo nel completare il percorso e la conseguente riduzione del rischio di NEET (Not in Education, Employment, or Training).

Un Modello Integrato di Successo

Il modello integrato del progetto valorizza CasaOz come spazio di transizione post-ospedaliero, offrendo continuità e supporto attraverso weekend ed escursioni educative. Questo supporto si estende anche alla scuola, con interventi sia in presenza che a distanza, garantendo il recupero di chi rischia di rimanere indietro. Il progetto Ponte si configura come un ponte essenziale tra la scuola e il progetto di futuro di ogni ragazzo, specie quando si smarrisce.

Coinvolgimento della Comunità e Moltiplicatore di Risorse

Laboratori artistici, attività educative e sostegno scolastico costituiscono elementi fondamentali del percorso, coinvolgendo anche volontari e scout come “peer educator.” Il progetto ha dimostrato di essere un moltiplicatore di risorse, con un indice SROI di 8,8. Questo significa che ogni investimento di 1€ genera un impatto sociale di 8,8€, evidenziando in modo chiaro l’efficacia sociale dell’investimento.

Una Rete Aperta sulla Comunità

Il progetto ha creato una rete aperta sulla comunità, collaborando attivamente con partner istituzionali e implementando un protocollo d’intesa. La sfida attuale è consolidare il modello del Progetto Ponte come comunità educante, mettendolo a servizio del territorio e contribuendo così a costruire un futuro migliore per gli adolescenti.

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