Monticchio, 25 giugno 2023 – RACCONTO DI UN DIARIO DI CAMPO ESTIVO

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In una freddissima mattina di gennaio, quando ormai la neve aveva ricoperto tutto, i tetti delle case, le strade e le poche foglie rimaste sugli alberi, lasciando la città di Potenza immobile, decisi di riordinare la mia soffitta da tempo inutilizzata. Dentro c’era tutto quello che aveva caratterizzato gli anni vissuti a Napoli per l’università, come il telo di stoffa sui toni caldi del blu che avevo tenuto appeso sulla parete del mio letto, ma soprattutto c’erano moltissimi oggetti della mia infanzia e della mia adolescenza che i miei genitori avevano voluto conservare. Mentre riordinavo intravidi  da un vecchio zainetto di stoffa bianca fuoriuscire lo spago lungo con il quale avevo rilegato il mio diario di campo. Quel diario che risaliva al 2023, anno in cui partii per la mia prima esperienza di campo estivo lontana da casa, era un piccolo tesoro che custodiva i miei ricordi di quei giorni spensierati. Iniziai a sfogliarlo. Tra le pagine sbiadite una macchia di inchiostro mi riportò all’inizio di quel viaggio, era una domenica qualunque eccetto che per noi ragazzi, che avevamo trascorso i pomeriggi di un anno intero a studiare e che adesso aspettavamo di scegliere il posto migliore sull’autobus che ci avrebbe accompagnati ai laghi di Monticchio. Ricordo che poco prima dell’arrivo uno dei ragazzi alla vista dell’acqua aveva richiamato l’attenzione di tutti noi, che meravigliati in quel momento scoprivamo la bellezza dei laghi che riflettevano il cielo azzurro, uno spettacolo che mai dimenticherò. Ad accoglierci c’erano alberi, sentieri di foglie e terra umida e il profumo di faggi e pini circondavano la struttura che solitamente ospitava gruppi di scout. Era una grande casa circondata da un ampio piazzale di mattonelle grigie ricoperte dal terriccio portato dal vento e che da lì a poco avremmo riempito di tavolacci e lunghe panchine di legno. Le camere erano grandi e contenevano tanti letti a castello da preparare per la notte. Prima di precipitarci nella scelta del letto attendevamo che Anna, una delle educatrici del Punto Luce, ci svelasse i nomi di quelli che sarebbero stati i nostri compagni di stanza. Ricordo anche Nicolò, che avevamo conosciuto soltanto sull’autobus, essere rimasto solo in disparte perchè, diversamente da tutti quanti noi, non gli importava con quali compagni avrebbe dovuto condividere la sua camera.

La nostra prima passeggiata era stata all’esplorazione del lago piccolo di Monticchio,  situata alla pendici del Monte Vulture, un vulcano spento dell’Appennino Meridionale, che conserva un ricco patrimonio ambientale salvaguardato dal Ceas Vulture, un’organizzazione che si occupa di tutela ambientale, la cui sede era in una piccola casetta di legno costruita proprio a ridosso del lago. A ricordarle oggi, le guide del CEAS sono state per me dei supereroi del territorio e dei parchi naturali, che aiutavano le persone a scoprire  la nostra bellissima e sorprendente Basilicata. Mano a mano che ci avvicinavamo alla riva, sentivamo l’umidità nell’aria e percepivamo il fresco profumo delle piante circostanti. Osservare le acque illuminate dal tramonto si rivelò affascinante, ricordo che guardai a lungo le carpe che abitavano il lago, pesci dal colorito biancastro che nuotavano sempre più vicine alla riva e a noi. E fu proprio in quel momento che Giovanni, il ragazzino più irrequieto del gruppo,  mi sfilò il diario dello zainetto e lo lanciò in alto facendolo cadere in acqua. Ed è per questo che sul mio diario c’è quella macchia di umidità che è uno dei ricordi indelebili di quella giornata, che così inizia…

Monticchio, 25 giugno 2023
Caro diario,
oggi è stato il mio primo giorno di campo estivo qui a Monticchio. Inizialmente ero un po’ titubante per vari motivi, soprattutto perché non conoscevo nessuno ed era la prima volta in questo posto. Per una settimana alloggeremo in una casa scout non molto lontana dal lago più piccolo che abbiamo percorso insieme alle guide ambientali del Ceas Vulture. Siamo stati nella loro sede, ci hanno spiegato il programma di questi giorni e abbiamo chiacchierato anche un po’ sulle varie specie che si possono trovare nella nostra piccola ma ricca regione, la Lucania. Una cosa che mi ha colpito particolarmente è stato vedere da vicino un palco di un cervo, ma ancor di più scoprire che anche da noi è vissuto l’elefante, l’elefante antico! Non ero mai stata qui nel Vulture e mi sembra un posto davvero meraviglioso. Non vedo l’ora di scoprirne le bellezze e partecipare alle attività organizzate per noi ragazzi!

 

 

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