Riflessioni sul fare comunità: trovare la strada giusta
di Inventare Insieme Onlus
Fare strada
A volte solo in cammino si capisce la strada da fare. In realtà pensare di capirlo prima è impossibile. Così è successo a noi per quanto riguarda la comunicazione interna del progetto. Difatti non è facile coinvolgere le famiglie e i bambini di un quartiere così complesso e vario come è la Zisa di Palermo
Abbiamo progettato brochure, diari, gadget, abbiamo pensato a messaggi whatsApp e newsletter per e far arrivare alle famiglie tutte le opportunità offerte dal progetto, per farle sentire protagoniste del progetto.
Erano iniziati i laboratori per formare il coro dei bimbi e ho chiesto uno spazio in apertura per presentarmi alle famiglie che lasciavano i bimbi per l’incontro. Ho distribuito le brochure e ho introdotto il progetto, chiedendo di visitare la nostra pagina facebook e il blog. Gli effetti sono stati pochi. Qualche ingresso alla nostra pagina, un paio di domande.
Mancava qualcosa, mi pareva che non vi fosse né tempo né fiducia, al di fuori dei genitori i cui bambini frequentavano già il Centro Tau e dunque ci conoscevano.
Trovare la strada
Allora siamo tornati indietro alle origini delle relazioni. Prima delle grafiche accattivanti, dei nuovi mezzi tecnologici che consentono di far arrivare un’informazione subito a migliaia di persone, prima di tutto questo c’è la relazione, l’interazione. Guardarsi in volto, conoscersi e riconoscersi, occhi negli occhi, parlarsi e riconoscersi. E allora dall’incontro vero e proprio, siamo ripartiti. Fondamentali nella riuscita sono stati altri tre fattori. Innanzitutto l’aiuto degli insegnanti e dei dirigenti degli istituti Gabelli e Colozza Bonfiglio che ci hanno supportato trasferendoci quella fiducia che i genitori già hanno in loro. Poi l’organizzazione degli incontri in un luogo accogliente, dove sentirsi a casa. È stato importante anche il setting, creare una sorta di rituale. Infatti li abbiamo accolti offrendo una piccola merenda e credo che anche quel gesto semplice sia stato d’aiuto. Non erano semplicemente i biscotti ma il sentirsi in un luogo accogliente, di casa, a casa.
Infine il perseguimento di un obiettivo comune e a breve termine. Abbiamo lavorato insieme nella preparazione del grande concerto in cui il coro della comunità educante si è esibito al Teatro Massimo. Abbiamo lavorato insieme per garantire allo staff di Rai Ragazzi di girare il videclip dell’Inno dei Diritti dell’infanzia che ha come protagonisti i bimbi del coro. Facendo squadra, siamo diventati comunità.
Segnare un percorso
Adesso che stanno iniziando tutti gli altri laboratori abbiamo questo metodo di lavoro che ci aiuta a fare strada, a fare strade, a disegnare percorsi e mostrare prospettive insieme agli insegnati e alle famiglie.
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