Nodo Torino primi passi verso i budget educativi: il monitoraggio
di budgeteducativi
Il report che segue rientra nel lavoro di costruzione narrativa del percorso che stanno facendo i singoli nodi territoriali all’interno del progetto PFP, selezionato da «Con i Bambini» nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Oggi apriamo una prima finestra sul nodo Torino.
Il numero degli studenti fruitori dei Budget Educativi per il nodo di Torino, era inizialmente di 95 distribuiti in 5 classi, appartenenti a 2 istituti comprensivi: Alto Sella Lagrange e Bosso Monti. Con la chiusura delle scuole, causata dell’emergenza Covid-19, i laboratori in presenza sono stati sospesi e il progetto ha subito delle modifiche.
L’avvento della pandemia, che ha ovviamente costituito un terremoto nello sviluppo della progettualità, ha stimolato i referenti ad implementare ulteriormente la progettualità.
Con l’arresto della didattica in presenza, 120 studenti in tutta la città di Torino non hanno più avuto contatti con il corpo docente. L’amplificazione della dispersione scolastica e l’emersione di bisogni legati al recupero degli studenti sempre più difficili da raggiungere, ha portato da un lato all’inserimento nel progetto di una nuova scuola, il Liceo A. Einstein
All’aumento della dispersione scolastica generato dall’attivazione inevitabile della DAD – didattica a distanza -, il nodo ha risposto attivando una rete partecipata sul territorio grazie alla collaborazione dei dirigenti degli stessi istituti per accelerare la costruzione di una mappatura degli studenti irraggiungibili trasformando i segmenti evidenziati dall’indagine della dispersione in relazioni di soccorso e riattivazione.
Elemento centrale in questo modello di monitoraggio è stata l’attivazione di un progetto di web-radio in modo da coinvolgere gli studenti in prima persona sviluppando la loro autorialità in relazione gli uni alle altre.
Sono quindi stati contattati i dirigenti scolastici che hanno fornito un quadro complessivo sulla dispersione amplificata dalla pandemia; sempre gli istituti hanno fornito ai responsabili di progetto i domicili degli studenti dispersi. Queste informazioni hanno consentito di creare una mappatura della dispersione sulla città di Torino.
Relazione preziosissima in questa fase della mappatura è stata l’attivazione dei rapporti diretti con i coordinatori di classe che hanno aiutato a costruire un profilo generale e personale degli alunni dispersi.
Solo successivamente si sono attivate le relazioni con le famiglie degli studenti individuati al fine di dar vita a un sistema di rete capace di risponder in modo condiviso ai problemi contestuali presenti in ogni nucleo incontrato.
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