Bell’Impresa: la voce di un genitore
di progettomondomlal
Bell’Impresa è stato avviato anche nella scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo di Sant’Ambrogio di Valpolicella (VR). Nadia è mamma di una ragazzina di prima media, che ha conosciuto Bell’Impresa grazie alle informazioni diffuse dalla scuola. Non sempre scuola e famiglia riescono a trovare lo spazio adeguato per condividere, sperimentare insieme, essere comunità educante. Ma Bell’Impresa ci crede, per questo è importante ascoltare la loro voce e a Nadia abbiamo rivolto alcune domande…
Il progetto prevede una serie di azioni dirette non solo a bambini, ragazzi e docenti, ma anche ai loro genitori perché ritiene che l’alleanza con le famiglie sia fondamentale per accompagnare i bambini nel percorso di crescita e per costruire una comunità educante. Lei cosa ne pensa?
Sono d’accordo con l’impostazione del progetto. È interesse di noi genitori che i nostri figli crescano bene e abbiano un’esperienza positiva di scuola. Partecipare ci permette di conoscere di più e meglio la scuola che i nostri figli frequentano e dove trascorrano molto tempo al di fuori della famiglia.
Per un genitore partecipare può essere difficile per gli impegni di lavoro, di famiglia … In questo periodo di pandemia il loro ruolo ha avuto un forte impatto nella didattica e nel tempo scuola, che può aver significato maggior coinvolgimento, ma anche fatica. Cosa significa per lei partecipazione? Che cosa può stimolarla o, al contrario, ostacolarla?
Questa pandemia paradossalmente ci ha avvicinato alla scuola, secondo me. Difendo la didattica in presenza seppure in sicurezza e ricordo molto faticoso il periodo di lockdown lavorando da casa con due figlie da seguire per la DAD, ma l’accelerazione che la scuola ha avuto sul piano tecnologico l’ha resa più vicina, più presente nelle nostre vite…non fosse altro per la app di Classe Viva sul cellulare! Scherzi a parte, la possibilità di seguire da remoto riunioni o altri incontri proposti dalla scuola ha aumentato la possibilità di partecipazione, consentendo a noi genitori di conciliare maggiormente tali impegni con la famiglia e/o il lavoro. Partecipazione per me significa dare il proprio contributo, incrociare le difficoltà ma anche la ricchezza dei percorsi con i figli, a scuola, in famiglia e nella comunità. Significa creare alleanze al di là delle differenze di percezione che a volte scuola e famiglia hanno.
A partecipare si impara, come anche a contribuire in maniera positiva alla comunità educante. Bell’Impresa vorrebbe che la cura della partecipazione dei genitori fosse condivisione, scambio e crescita reciproca scuola-famiglia-territorio. Cosa si aspetta da percorsi formativi e di condivisione con esperti e altri genitori?
L’aspettativa per me è sia di confrontarmi con altri genitori che di ascoltare esperti. Trovo sia molto importante approfondire certi aspetti della crescita dei nostri figli e non pensare di sapersela sempre cavare da soli. A volte, come genitore, ci si può sentire soli nell’affrontare le diverse fasi della crescita; ci si può sentire disorientati sulle strade da intraprendere e i supporti che offriamo ai nostri figli. Sarà la scelta giusta? Riesco ad aiutarlo nei momenti più critici? Sto fornendo le chiavi giuste per crescere non solo nel percorso di studi ma nell’essere cittadino consapevole, responsabile e felice? Condividere esperienze, emozioni, ascoltare voci che ci aiutano a guardare con più distacco i passaggi della vita (che a volte ci dimentichiamo di aver attraversato anche noi) ci può supportare e far sentire parte integrante di tutti progetti che riguardano la vita dei nostri figli. La società in cui oggi i nostri figli crescono è cambiata; alcuni temi, a mio parere, sono fondamentali per essere genitori “consapevoli” e preparati: saper gestire i conflitti, affiancarli nella vita nel mondo digitale, dare le chiavi giuste per l’orientamento sono per me temi prioritari da affrontare.
Quale è la più Bell’Impresa! dell’essere genitori oggi?
Dico una cosa ovvia ma si sa che noi siamo genitori molto più “vicini” ai nostri figli del modello di genitori che abbiamo conosciuto noi da bambini/ragazzi. Non è facile essere vicini, ma non confondersi, tenere la giusta distanza, essere autorevoli ma non autoritari… la Bell’Impresa di noi genitori è crescere persone libere dotate di senso critico!
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