Arteteca: supporto alla genitorialità
di lenuvole
Arteteca fornisce, con le ludoteche museali, un supporto alla genitorialità. Lo fa dando, soprattutto alle madri, la disponibilità di uno spazio qualificato a cui affidare i bambini, in modo da conciliare i tempi di vita e di lavoro. Il progetto, in questo modo, interviene su un problema annoso della società italiana: le reali possibilità di gestire il lavoro da parte delle donne e delle madri in particolare. Un progetto come Arteteca diventa fondamentale soprattutto in un contesto dove l’emergenza Covid rischia di accentuare questo disequilibrio, visto che le responsabilità familiari sono aumentate durante l’epidemia a causa della chiusura delle scuole.
Tirocini formativi
In tal senso, le ludoteche museali, prevedono dei tirocini formativi retribuiti per i genitori dei bimbi iscritti. Piani di inserimento lavorativo, monitorati e valutati in itinere ed ex post. Un periodo di inserimento lavorativo di 6 mesi, retribuito con Borsa lavoro. I genitori assegnatari sono impegnati, nelle equipe delle due Ludoteche.
Lo studio “Donne per un nuovo rinascimento”
In questo contesto si inserisce lo studio della task force del ministro della Famiglia, Elena Bonetti, “Donne per un nuovo rinascimento”. Dal dossier si evince che le donne guadagnano meno degli uomini ed hanno minori possibilità di carriera e sono occupate in lavori meno retribuiti, diventano il soggetto più debole e più sacrificabile nella coppia. Inoltre, un altro elemento importante che emerge è la asimmetria tra uomini e donne sul mercato del lavoro. In Italia l’indice di asimmetria del lavoro nella cura dei bambini 0-17 anni (per le coppie con donna di 25-64 anni calcolato dall’Istat come il tempo dedicato dalla donna alla cura dei figli sul totale del tempo dedicato da entrambi i partner per 100) è superiore al 60% per le coppie con entrambi i partner occupati e al 75% per le coppie con donna non occupata.
Serve ripensamento equilibri tra uomini e donne all’interno della famiglia
Tornando allo studio della task force, senza “un ripensamento degli equilibri tra uomini e donne all’interno della famiglia il carico per le donne diventerà insostenibile. Lo smart-working potrebbe aiutare a riequilibrare i ruoli: secondo i risultati di una ricerca di Angelici e Profeta (2020) condotta prima della pandemia, i lavoratori che usufruiscono di un giorno alla settimana di flessibilità sono più produttivi, più soddisfatti (l’aumento della soddisfazione con la loro vita in generale corrisponde a circa il 29%) e bilanciano meglio lavoro e famiglia. In particolare, gli uomini dedicano il 51% in più di tempo alle attività domestiche”. Quindi, queste nuove modalità di organizzazione del lavoro, accompagnate dalla tecnologia adeguata, se applicate correttamente, possono aiutare a ridurre le differenze di ruoli tra uomini e donne all’interno della famiglia.
Il rapporto tra donne e lavoro è la presenza di figli
Un altro aspetto importante è il rapporto tra donne e lavoro è la presenza di figli. “Se da un lato i dati dicono che le donne con figli lavorano meno di quelle senza figli, dall’altro è noto che
fecondità e occupazione femminile non sono necessariamente scelte alternative: confrontando i paesi europei, quelli in cui le donne lavorano di più sono anche quelli in cui nascono più figli. Anche all’interno dell’Italia la relazione è positiva: dove la donna lavora il reddito della famiglia aumenta e la situazione economica diventa più stabile, condizione che permette di avere più figli”. In particolare, i servizi per la prima infanzia (asili nido) svolgono un ruolo fondamentale. Nel nostro paese la percentuale di bambini 0-2 anni che frequentano un asilo nido è ancora molto lontana “dal 33% raccomandato dall’agenda di Lisbona: solo un bambino su dieci frequenta un asilo pubblico, con una spesa che supera spesso i 2500 euro annui”.
L’importanza del pubblico e del privato
In questo contesto, non solo il settore pubblico, ma anche il privato è chiamato a contribuire ad aumentare l’offerta di asili nido aziendali, in proprio oppure in associazione tra aziende di piccole dimensioni.
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