I legami che aiutano a crescere
di Società Dolce
In collaborazione con Pro.Ges. Società Cooperativa Sociale e Kaleidoscopio Cooperativa Sociale, Parma
Yasmine e la sua mamma Arianna sono approdate al progetto Ali per il Futuro grazie al passa parola nel gruppo del corso pre-parto. Arianna aveva fatto dei lavori part-time prima della gravidanza e non ha più ripreso a lavorare dopo la nascita della bambina. Quando Arianna ha firmato il patto sociale educativo e di orientamento per il lavoro per entrare nel progetto, Yasmine aveva un anno e mezzo e prendeva ancora il latte dalla sua mamma. Dai racconti di quest’ultima, lo svezzamento non era stato un successo: la piccola mangiava poco e mal volentieri qualunque altro alimento che non fosse il latte materno. Arianna aveva quindi deciso di tardare l’ingresso della bambina al nido: il suo timore era quello, che durante l’intera giornata lontana da lei, Yasmine non avrebbe mangiato nulla. La bambina era quindi sempre presente ai nostri incontri; girava per la stanza e giocava coi giochi presenti, ma quasi tutte le volte che si avvicinava alla mamma, che fosse turbata o tranquilla, la mamma la prendeva in braccio e la faceva attaccare al seno. Di comune accordo con Arianna, sono stati programmati degli incontri con il pedagogista, attraverso i quali la mamma ha preso consapevolezza del fatto che lo svezzamento era stato difficile anche per lei. Infatti aveva vissuto tale momento come una perdita di un rituale chiave nella relazione stretta tra mamma e bambina. Arianna è stata supportata nei passaggi verso i colloqui iniziali con le educatrici della scuola. L’ingresso al nido di Yasmine sarebbe dovuto avvenire in concomitanza con l’inizio del primo lockdown dovuto all’emergenza sanitaria. Pertanto, il primissimo approccio alla scuola di Yasmine è stata online. La distanza deve essere comunque servita a lei e alla sua mamma per fare un’esperienza “protetta”, che ha permesso di far nascere un legame di fiducia con le educatrici. Già a luglio, infatti, quando i nidi hanno organizzato i centri estivi, Arianna si è sentita tranquilla di iscrivere la sua bambina alle attività. L’ingresso definitivo di Yasmine a un servizio educativo a settembre ha dato modo ad Arianna di partecipare con più assiduità agli incontri con la tutor dell’ente di formazione e di iniziare la ricerca attiva del lavoro. Attualmente Arianna lavora in una scuola primaria come insegnante di sostegno. Durante uno dei nostri incontri con la pedagogista, Arianna ha condiviso la sua esperienza con gli altri genitori beneficiari. Ha raccontato che il rituale dell’allattamento pre-nanna è ormai stato completamente sostituito con il rito della lettura di un libro, che, a detta sua, la tiene altrettanto, se non di più, vicina alla figlia.
Questa esperienza ci ha fatto riflettere sul ruolo che i servizi e il personale educativo hanno nella creazione di stili di attaccamento funzionali all’esplorazione – sia del bambino che del genitore. Le evidenze scientifiche più recenti hanno integrato le teorie Bowlbyane che prevedevano un modello di attaccamento esclusivamente monotropico (1988) e sempre più si parla di attaccamenti multipli (ad es. Cassiba, 2003), come di attaccamenti che non fanno che arricchire e rafforzare il legame col caregiver primario, oltre a essere protettivi in caso di attaccamento insicuro. Howes e Hamilton già negli anni ’90 avevano individuato quattro modelli corrispondenti ad altrettante ipotesi. Seconda l’ipotesi dell’indipendenza è possibile stabilire legami di attaccamento di qualità diversa con caregiver differenti, poiché ciascuna relazione è funzionale rispetto ad uno specifico contesto. La storia di Yasmine e la sua mamma sembra dare prova fattiva di questa ipotesi.
Bibliografia:
Bowlby, J. (1988). A secure base. London: Routledge (trad. it. Una base sicura. Milano: Raffaello Cortina, 1989).
Cassibba, R. (2003). Attaccamenti multipli. Milano: Unicopli.
Howes, C., & Hamilton, C.E. (1992). Children’s relationships with child care teachers: Stability and concordance with maternal attachments. Child Development, 63, 879-892.
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