Come e perché nasce Affido Culturale? Lo racconta Ivan Esposito , responsabile di AC

di

Nei convegni sulla povertà educativa, sentivo ripetere: i bambini non vanno a teatro, né al museo, al cinema o in libreria. E allora portiamoceli, pensai. Ma la soluzione forse non era poi così semplice come sembrava a me.

 

Chi può accompagnarceli? Era questo il primo punto da risolvere.

 

Il secondo era verificare se la pompa bianca, all’entrata di Paestum, fosse ancora conveniente come ricordavo. E mentre mi perdevo tra le stradine intorno all’Heraion, mi venne in mente la prima volta che ero stato lì. Quindici anni prima.

 

Avevo una fidanzata, allora. Lei era un’operatrice sociale. Ma le due cose non necessariamente andavano messe in relazione. Si occupava di affido familiare. E mi aveva spiegato che, con l’affido, i bambini stavano meglio e si spendeva meno.

 

Ecco chi poteva accompagnarli i bambini in giro per spazi culturali: i genitori che ci vanno già, coi loro figli. Dal 2002, al Teatro Le Nuvole ne avevo incontrati migliaia. Ci avevo parlato, conoscevo i loro sguardi: non avrebbero rifiutato questo engagement. Infondo, non dovevano fare altro che portare con loro anche un bambino di un’altra famiglia, che esperienze culturali non ne fa.

 

Ma sei pazzo? Chi se la prende la responsabilità di un altro bambino? E poi i suoi genitori ci rimarranno male, si sentiranno esclusi. L’obiezione era più che ragionevole. Ma quando fai questo mestiere, e sei del segno della Vergine, ti costa una fatica immensa reimpostare un progetto, anche se ancora non l’hai scritto. Vada per il coinvolgimento della famiglia d’origine.

Sulla strada del ritorno, una dopo l’altra, sfilavano le fattorie dove mia figlia adora accarezzare le bufale. Volendo aggiungere le pecore e gli asini, il numero di luoghi dove portare i bambini “affidati” cresceva sensibilmente.

 

E poi: musei di arte e di scienza, siti archeologici, film, spettacoli, concerti. Come tieni il conto di tutto questo andirivieni a cui stai pensando? Con una app. Sarà banale di questi tempi, ma una app ci sta tutta per Affido Culturale.

 

Ivan Esposito, responsabile progetto AC

 

 

Affido Culturale è un progetto nazionale finanziato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.

Ti potrebbe interessare

Educarsi al cambiamento, a partire dal cibo. Fruttalia per Affido Culturale

di

Una Ri-Evoluzione Armonica umana… a partire da cosa e come mangiamo. Fruttalia aderisce ad Affido Culturale a Roma per accompagnare le famiglie...

Affido Culturale Modena e il Museo del Balsamico Tradizionale 

di

Non esiste bimbo a Modena che non sia ghiotto di aceto balsamico.“Oro nero” lo chiamiamo qui: perché l’aceto balsamico tradizionale è il...

Il Teatro dei Piccoli diventa Open Air anche per Affido Culturale a Napoli

di

Una pineta attrezzata con spazi laboratorio, un’area per il gioco libero ed una gradinata per spettacoli e concerti e al Teatro dei...