Condividere momenti per combattere la povertà educativa

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Contrastare la povertà educativa significa avere una responsabilità comune nei confronti di tutta la comunità. E’ da questo obbligo morale che prende vita Affido Culturale (in breve AC).

Questo progetto, che pone come elemento principale la valorizzazione dell’esperienza dell’affido
familiare, declinandola nella fruizione di prodotti e servizi culturali, si estende su quattro città: Napoli, Roma, Bari e Modena.

In particolar modo, AC parte da un concetto molto semplice:

“la povertà educativa è uno dei virus più pericolosi. C’è un mare di bambini che non riesce a fare cose semplici: andare al cinema, a teatro, al museo, in una fattoria didattica o in uno science center”.

Cambiare questa fotografia del territorio, è uno degli impegni presi dal progetto.

Come? Partiamo da un gesto facile: condividere momenti. Un genitore, ma anche un single, che abitualmente accompagna i suoi bambini in luoghi della cultura (o ha il tempo di farlo), può portarci anche un bambino – eventualmente con un membro della famiglia di quest’ultimo – che in questi luoghi non ci entrerebbe.

E non solo per cause economiche, ma anche per disinteresse o gli orari proibitivi del lavoro precario dei genitori. O ancora: a causa di barriere linguistiche per i piccoli migranti, di barriere fisiche per i bambini con disabilità.

Ma si devono anticipare soldi? Assolutamente no.

Il progetto si avvale di una moneta virtuale solidale, gli “e-ducati”: questi verranno utilizzati per pagare i biglietti di accesso ai luoghi della cultura convenzionati ad hoc con il progetto. Le transazioni in e-ducati viaggiano, in particolare, su una app appositamente realizzata, che facilita il monitoraggio finanziario e delle attività, oltre che il fundraising di progetto.

 

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