A Gela un sostegno concreato alla dispersione scolastica. Le social skills della comunità educante.
di The Youth City Factory Staff
La “Capacitazione della comunità educante” tra i pilastri del progetto The youth city factory, che prosegue il suo percorso di rigenerazione sociale del territorio. Il tema è stato trattato nel corso di una conferenza dal titolo “Le social skills della comunità educante”, durante la quale ha relazionato Zbigniew Szczepan Formella, professore ordinario di psicologia dell’educazione all’Università pontifica salesiana. L’incontro si è svolto martedì 4 giugno nei locali della scuola “Ettore Romagnoli”, all’interno di un workshop sul tema curato dallo stesso prof. Formella per gli educatori degli enti partner del progetto, finanziato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, di cui è capofila la diocesi di Piazza Armerina. Durante il suo intervento, Formella ha sottolineato l’importanza dell’educazione: «Non trasmissione di nozioni, ma un processo dinamico permanente». Quindi spazio ai due aspetti centrali nel percorso educativo: «Il tempo e la pazienza, da avvalorare solo grazie alla presenza fisica». All’incontro, aperto a tutta la cittadinanza, hanno preso parte anche il dirigente scolastico della “Romagnoli” Sandra Scicolone, la prof. Sandra Miccichè dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica, il presidente del Movimento di Volontariato Italiano, federazione di Gela, Enzo Madonia e il direttore del progetto The youth city factory Salvo Di Simone. A rappresentare il Comune di Gela, partner di Tycf, il dirigente Tonino Collura. Nel dettaglio, l’azione sulla “Capacitazione della comunità educante” prevede il potenziamento delle relazioni tra i diversi soggetti che a vario titolo svolgono ruoli educativi in ambienti per adolescenti, a cominciare dalle istituzioni locali, gli operatori sociali, le scuole, l’azienda sanitaria, le Associazioni e gli enti privati, che organizzano attività dedicate ai ragazzi in età target. Tali soggetti saranno chiamati a far parte di una rete, la quale fungerà da tessuto connettivo sul quale veicolare le informazioni. Il ruolo di questa rete che possiamo definire un nucleo attivo all’interno della totalità della comunità educante, capace di stimolarne la crescita, attraverso l’implementazione delle professionalità disponibili, la realizzazione di studi e ricerche, la realizzazione di un coordinamento nel monitoraggio delle criticità e dei risultati, la condivisione e il commento dei dati raccolti sul territorio e la loro disseminazione. Sarà inoltre predisposta un’equipe multidisciplinare, composta da esperti in campo psico-pedagogico a supporto dell’Osservatorio sulla Dispersione Scolastica, con il compito di aprire periodici sportelli di informazione ed ascolto per alunni e genitori, presso le scuole partner e altre strutture messe a disposizione dei partner.
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