“Cucinare insieme crea un legame e insegna il rispetto”
di slowfood
La storia di Ibrahim, 19 anni, partito dall’Egitto e oggi in Sicilia, dove sta imparando il mestiere dell’apicoltore
Oggi, probabilmente, l’Egitto non è il primo Paese a cui si pensa quando si parla di miele. Eppure, quattromila anni fa, lungo le rive del Nilo di apicoltori ce n’erano eccome: approfittando della vegetazione rigogliosa sulle sponde del fiume più lungo del continente africano, spostavano le arnie da una fioritura all’altra. Oggi, però, la geopolitica del miele ha cambiato radicalmente aspetto: domina la Cina, mentre l’Egitto non rientra nemmeno nella top ten dei produttori a livello globale.
Scriviamo di Egitto e di miele per un motivo: ad Agrigento, in Sicilia, vive un ragazzo egiziano nel cui futuro potrebbe esserci proprio l’apicoltura. Lui si chiama Ibrahim, ha 19 anni ed è uno dei sessanta ragazzi coinvolti nel progetto Youth and Food – Il cibo come veicolo di inclusione, messo a punto da Slow Food e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Arrivato in Italia nel 2021 dopo una prigionia in Libia durata quattro mesi, è entrato nell’orbita della cooperativa sociale Al Kharub di Agrigento, uno dei partner del progetto con cui Slow Food promuove l’integrazione sociale e lavorativa attraverso l’alimentazione. Dopo aver seguito nei mesi scorsi un corso di cucina, ora è impegnato nei due moduli (base e avanzato) di apicoltura.
La cucina, intesa nelle sue accezioni più ampie, è un settore che suscita il suo interesse e nel quale ha già fatto vedere notevoli abilità: lo confermano i compagni di avventura, che hanno potuto assaggiare le sue polpette di carne speziata, e lo dimostra il fatto di aver già trovato un lavoro a tempo determinato presso un ristorante della zona, grazie anche alle competenze acquisite nel percorso formativo.
“Il corso di cucina mi è stato molto utile – dice Ibrahim con un sorriso pieno di soddisfazione – perché ho imparato alcune tecniche e preparazioni di altri Paesi”.
Da qualche settimana, il diciannovenne si è avvicinato al mondo delle api e dell’apicoltura: “Onestamente non sapevo quanto lavoro ci fosse dietro all’apicoltura. Le api sono importantissime per tutti noi non solo per quanto riguarda il miele, che fa bene alla salute, ma anche per tutto quello che riguarda l’impollinazione. Non so cosa mi riserverà il futuro, ma mi piacerebbe lavorare in questo ambito”. Il presente, intanto, si chiama Youth and Food: la mancanza “della famiglia e degli amici che ho lasciato a casa” si fa sentire, ma negli altri ragazzi con cui condivide il percorso di formazione ha trovato nuove amicizie. “Grazie alla vita in comunità ho imparato le regole della convivenza, il rispetto reciproco e l’impegno nel lavoro. Ho imparato anche ad apprezzare altre cucine, come quella bengalese che mi piace molto. E poi cucinare insieme ci fa conoscere, condividere i turni di lavoro, aiutandoci l’uno con l’altro: così facendo si crea un legame”.
Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.
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