“Oltre qui”: un viaggio teatrale in 17 scuole del Villaggio Educante.

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Alessandro Maione ci racconta questa bellissima esperienza di teatro dedicata ai piccolissimi.

Alessandro Maione è un attore diplomato all’Accademia Nico Pepe di Udine dove adesso è anche insegnante e collabora con il centro di produzione teatrale La Piccionaia di Vicenza.
Con lo spettacolo “Oltre qui” ha girato nelle 17 scuole del progetto Villaggio Educante dalla montagna al mare, percorrendo 1200 kilometri e facendo sognare oltre 350 bambini.
Come è nato “Oltre qui”?
“Oltre qui” è uno spettacolo per i bambini piccolissimi di fascia 1-3 anni, aperto anche ai piccoli e ai medi delle scuole dell’infanzia.
È stato creato nel 2023 da Aurora Candelli che ho conosciuto al Master di pedagogia e teatro: è nato come un project work per testare (all’interno di un nido di Marostica) quanto la parola sia necessaria in uno spettacolo per bambini così piccoli. “Oltre qui”, infatti, è prettamente non verbale anche se ci sono alcune interazioni con le parole: sono molto orgoglioso di portare in giro per l’ltalia questo spettacolo: lavorare con i bambini è una grande opportunità.
“Oltre qui” che tipo di storia racconta?
La storia è semplicissima e ruota intorno a due macro temi: le emozioni e la ricerca dell’equilibrio.
Come si svolge?
Partiamo dalla scenografia che è tutta fatta di semplici oggetti in legno chiaro che i bambini riconoscono facilmente e che stimolano il gioco creativo: fatta eccezione per un trenino, sono tutte forme geometriche.
Il protagonista scopre man mano gli oggetti e prova un’emozione (gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto e sorpresa): ogni emozione scopre una forma colorata che deve essere attaccata ad una specie di giostrina che ricorda i mobile di Alexander Calder, lo scultore statunitense famoso per l’invenzione di grandi sculture di arte cinetica chiamate, appunto, mobile.
Una volta completata, la giostra prende vita: il messaggio è che per vivere appieno la vita bisogna sperimentare tutte le emozioni, perdere e ritrovare l’equilibrio.
Per questo, il colore associato alle emozioni è stato diversificato rispetto ai canonici (ad esempio la rabbia non è rossa, ma blu), perché ogni emozione ha una sua specificità e ognuno può viverla come vuole, in modo non catalogabile.
Qual è stata la risposta dei bambini?
Lo spettacolo dura 25 minuti più altri 15 alla fine in cui i bambini possono giocare nello spazio scenico. La risposta è bellissima: i più piccoli sono rapiti e catturati dall’esperienza, mentre quelli un po’ più grandi partecipano di più, anche col linguaggio verbale, ma rimangono comunque aggrappati alla storia fino alla fine.  I loro occhi hanno sempre quella meraviglia e quell’incanto nel guardare la scena, è un’esperienza bellissima per chi fa il mio lavoro.
Adesso “Oltre qui” continuerà a viaggiare? 
Sì, andrò in provincia di Padova e poi a dei Festival, prima a Lugano e poi a Torino, mentre attraverso l’Ert porterò lo spettacolo in altre scuole del territorio dopo il successo della tournée di Villaggio Educante.
A tal proposito ci tengo a ringraziare Martina Snidarcig e Francesca Mancini di Fism che hanno fortemente creduto in questo spettacolo, Francesca Pauletto de La Piccionaia e il CSS – Teatro stabile di innovazione Fvg che ha reso possibile la distribuzione nelle scuole.

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