Al via il secondo anno di Spazio Soft alla Scuola dell’infanzia di Paularo.

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Il salone della scuola dell'infanzia di Paularo

Una chiacchierata con Alessia Giacò, maestra della scuola.

La Scuola dell’infanzia di Paularo aderisce per il secondo anno al progetto Spazio Soft di Villaggio Educante dopo il successo dell’anno scolastico 2022-2023: Alessia Giacò, maestra della scuola, ci racconta l’esperienza e le soddisfazioni.
Com’è andata l’anno scorso?
Era qualcosa di nuovo anche per noi, ma è stato un successo ben oltre le nostre previsioni: non ci aspettavamo che così tante famiglie cogliessero questa opportunità, forse sono state spinte anche dalla voglia di ritrovarsi e stare insieme dopo le chiusure forzate del Covid.
La partecipazione è stata ben più alta del previsto, tanto che abbiamo dovuto dividere il gruppo in 2 di fasce d’età (i bambini fino all’anno di età e quelli di 2-3 anni).
Perché avete aderito e avete confermato l’impegno anche quest’anno?
Per offrire un servizio alla comunità: per noi è stato davvero significativo aprire le porte alle famiglie, non solo alle mamme visto che abbiamo accolto spesso anche nonni o zii.
Come organizzate il vostro Spazio Soft?
Abbiamo modificato un’aula dedicata per poter accogliere i bambini più piccoli in uno spazio intimo, mentre a quelli più grandi abbiamo riservato un salone più ampio per garantire maggiore libertà di movimento. Poi con le belle giornate siamo usciti, sfruttando moltissimo gli spazi esterni e così faremo anche la prossima primavera.
Un’esperienza di successo?
Sì, un’esperienza che ha lasciato un bellissimo segno nelle famiglie e nei bambini, soprattutto nei più grandi che a settembre sono entrati alla scuola dell’infanzia senza bisogno dell’inserimento perché conoscevano già l’ambiente e le figure di riferimento e si sentivano sereni.
E gli adulti?
C’è stata una bellissima risposta tra gli adulti: mai invadenti, si sono messi in ascolto e in osservazione, incuriositi dal fatto di dare questa opportunità ai propri bambini e di imparare nuove tipologie di approccio al gioco, alle routine, alle regole.
E poi, soprattutto le mamme si sentono meno sole e colgono l’occasione del momento per confrontarsi: anche se in paese le distanze sono più ridotte e ci conosciamo tutti, questo è un modo di stare insieme diverso, più intimo, un’ora in cui ritrovarsi in una struttura accogliente, calda, dove il bambino gioca da solo o fa le prime fondamentali esperienze di socializzazione.
Quest’anno avete già iniziato?
Siamo partiti il 25 ottobre. Anche la nostra comunità risente negli ultimi anni dell’abbassamento della natalità e abbiamo 6 adesioni al momento: considerando le poche nascite è un buon numero.

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