Dopo scuola, integrazione e socialità

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Da 150 anni l’Istituto Don Bosco di Sampierdarena vive in simbiosi con il quartiere, con la sua storia, con le sue caratteristiche sociali e demografiche.

La scuola, la formazione professionale e lo sport sono i tre pilastri su cui si è sempre retta questa struttura.

L’oratorio, la principale intuizione di S. Giovanni Bosco, è la “casa dei giovani”, il loro punto di ritrovo non solo per “ passare il tempo” ma per operare scelte di vita con uno stile ben riconoscibile, per impostare la crescita individuale.

Da molti anni l’Istituto è anche “ la casa del mondo”, dopo aver aperto le porte a centinaia di emigranti  di diverse nazionalità

In quest’ottica va vista quindi l’attività di dopo scuola, organizzata da due anni nell’ambito del progetto “ Genova- Un ponte verso il futuro” e coordinata da Daniela Bignone.

Sono più di trenta i ragazzi delle medie coinvolti, tutti i pomeriggi della settimana, dal lunedì al venerdì.

“Quest’anno la più grande difficoltà è quella che la maggior parte non conoscono l’italiano. C’è stata negli ultimi tempi un’ondata di arrivi dal Nord Africa. Banalmente in arabo si scrive da destra a sinistra- dice Daniela Bignone– e quando noi scriviamo “il” loro leggono “li”. E si tratta di ragazzi molto intelligenti. C’è anche un po’ di fatica a volte per tenere un minimo di disciplina, considerando però sempre che si tratta di un’ambiente dove devono venire volentieri”.

 

L’attività di dopo scuola, oltre che da Daniele Bignone è tenuta da  Denise Bonomo, della Cooperativa sociale Lanza Del Vasto, da tre ragazzi che svolgono servizio civile e dagli insegnanti in pensione Marino e Luciano.

“Senza il loro  contributo il dopo scuola sarebbe forse impossibile da gestire. Sono persone di valore- sottolinea Daniela Bignone– che vengono qui ogni giorno che fanno questa attività con il cuore. I ragazzini gli vogliono i bene come se fossero i loro nonni”.

Un buon voto ottenuto a scuola, in un compito in classe o durante un’interrogazione, è un successo che inorgoglisce tutti.

“Sono momenti belli che ripagano la fatica e l’impegno- conclude Daniela Bignone– ci sembra di averlo conseguito anche un po’ noi questo risultato perché magari il giorno prima ci si è impegnati tanto per una verifica o un’ interrogazione.”

 

 

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