Laboratori curriculari ed extracurriculari di educazione attiva

di

Fiori da casa
Come grappoli bianchi
Nel ver di maggio

Api leggere
Volano nel cielo blu
Impollinando

Il vento porta
I pensieri di tutti
In ogni via

 

Gli haiku creati da bambini e bambine durante il laboratorio di ludolinguistica con la Cooperativa Centostrade aprono poeticamente il racconto dei laboratori di educazione attiva che si sono tenuti in questi ultimi mesi di scuola nell’ambito del progetto Un, due, tre…Stelle!

La voce dei partecipanti coinvolti direttamente ci introduce le attività condotte dagli operatori delle organizzazioni in partenariato insieme alle insegnanti.

Cominciamo con i pensieri degli alunni e delle alunne.

“E’ stata un’avventura fantastica”.
“Una cosa bellissima perchè con le storie e con la nostra fantasia creiamo i disegni”.
“Questo laboratorio è bellissimo, vorrei venire tutti i giorni”.
“A mee…mi piace questo laboratorio perchè facevo tante cose….con le storie ci può volare una fantasia bella così ci divertiamo”.
“Abbiamo scoperto anche cose che non abbiamo mai sentito, come le parole nonno e nonna in giapponese!”.
“Amo il laboratorio perchè faccio tante cose diverse”.
“Io quando vengo al laboratorio mi sento rilassata e contenta”.
“Questo laboratorio mi piace proprio, mi diverto!”.
“Osservare ci aiuta a capire meglio noi e cosa ci sta intorno”.

La parola passa alle docenti, segnalando come comune denominatore per tutti gli operatori il loro GRAZIE!

“Aprire la scuola di pomeriggio in presenza è stata una RISCOPERTA!”.
“I laboratori sono stati fondamentali perché i bambini hanno perso le cose più piacevoli come la gita, la visita al museo, ovvero le attività che li motivano di più”.
“Variare lo spazio della didattica, condividere il pomeriggio, ritornare a fare merenda insieme: sono state cose molto apprezzate dai bambini”.
“I genitori vorrebbero continuare”.
“Dopo la didattica a distanza è stato importante avere il contatto dal vivo con gli operatori esterni,  è stata l’occasione per imparare attraverso il gioco”.
“Sono entusiasti tutti, quando uscivano fuori raccontavano le attività a tutti, specialmente i bambini più tremendi!”.
“Un’opportunità per sviluppare l’immaginazione, la fantasia, cose che a loro spesso mancano”.
“Il gioco li ha coinvolti, si sono fidati che non era “scuola scuola”, si sono davvero divertiti. Qualche alunno più diffidente si è mostrato più aperto, si è sentito più autonomo e in grado di fare da solo”.
“Andavano invogliati a vedere oltre, alcuni restano chiusi ma poi accompagnati si sbloccano”.
“All’inizio si erano iscritti in pochi, poi il passaparola ha riempito i posti disponibili”.
“I genitori hanno apprezzato la volontà di voler continuare il progetto nonostante le difficoltà”.
“Lavorare in gruppi più piccoli del solito ha favorito la qualità dei laboratori”.
“I laboratori restano al centro della didattica per il successo formativo, io ne sono fermamente convinta! Ripeteremo sicuramente questa esperienza!”.

E poi passiamo la palla anche agli operatori per farci raccontare qualcosa in più sulle attività, sempre accompagnati dalla voce di docenti e studenti che ci hanno tenuto davvero tanto a dare il loro parere.

 

Ludolinguistica e ludomatematica

Geometria e narrazione uniti dalla modalità ludica sono stati gli argomenti dei laboratori a cura della Cooperativa Centostrade.

Tante le scoperte durante il percorso.

Si possono creare personaggi con le geometrie del Tangram e inventare favole, imparare a scrivere i calligrammi disegnando forme geometriche con le parole, giocare con le regole giapponesi dell’haiku per creare brevi componimenti poetici che suggeriscono immagini ed emozioni.
Si può giocare con il proprio nome, in cui ciascuna lettera crea altre parole che ci rappresentano.
Si può giocare con le cose che ci circondano e fare come il giovane che, secondo la leggenda voleva intraprendere un viaggio per conoscere e dipingere le bellezze del mondo, scoprendo così le tessere del Tangram. Con questo gioco si possono riprodurre figure di oggetti, animali e persone e capire tutto ciò che abbiamo intorno ha una forma geometrica.
Si può giocare con l’intersezione di righe e colonne che genera nuovi spazi e permettono di orientarci, posizionare oggetti, numeri, colori, in modo da trovare coordinate, fare calcoli, visualizzare immagini e  perfino sfidarsi in un’avvincente battaglia navale!

“Laboratori interdisciplinari molto curati nella preparazione e interessanti per i bambini” (docente).

 

Lettura e narrazione

Libri da leggere e narrazioni da reinterpretare attraverso burattini realizzati a mano, il teatro kamishibai, le illustrazioni in sequenza.
E poi l’incontro con l’autore, a cui fare tutte le domande, non solo sul capovolgimento della trama di una storia famosa come quella del Titanic, raccontata dal punto di vista dell’iceberg, ma anche sulle sue scelte personali, sulla decisione di fare lo scrittore oltre che l’insegnante.

Queste le attività realizzate dalla Libreria Senzanome

“Un momento di crescita e di arricchimento personale e professionale. Grazie all’osservazione dei miei bambini in un contesto diverso da quello abituale, l’esperienza mi ha fornito spunti per migliorare il mio lavoro quotidiano, sia nella didattica che dal punto di vista relazionale”.

“Un modo diverso di raccontare, di sperimentare e ascoltare, costruendo burattini di carta, il teatro kamishibai….si incantano!
“L’illustrazione di un libro è un’immagine distante dalla tv, dagli schermi. L’immagine non corre. I bambini si abituano all’ascolto della voce di qualcuno che racconta davanti a loro.

“Hanno scoperto e vissuto l’ascolto e l’attenzione in un tempo diverso, superando la difficoltà di stare dietro alle immagini che scorrono sugli schermi, dove non riescono a prendere le parole, a coglierne il senso”.

 

Atelier d’arte

Il concetto di spazio comune e di città è stato al centro dell’indagine creativa a cura dell’associazione La luna al guinzaglio. Dal lavoro sulla città reale e sulla città immaginaria sono emersi semplici desideri di bambini e bambine, come la presenza di parchi, panchine, zone illuminate, luoghi di socializzazione.
Attraverso l’utilizzo di materiali poveri hanno giocato con la spazialità. La capacità delle mani di fare le pieghe è stata rapportata alla capacità delle persone di stare insieme. Se le persone si piegano all’incontro con l’altro, un piegarsi inteso come voglia di incontrarlo, di abbandonare la loro individualità, possono costruire delle comunità. Come hanno fatto bambini e bambine col foglio. Con una piega il foglio è diventato panchina, animale, arredo urbano…il processo creativo del “fare piega” è stata l’evoluzione dal bidimensionale al tridimensionale, per ri-progettare gli spazi urbani come luoghi di incontro.

Il lavoro sullo spazio con i più piccoli è stata l’esplorazione della scuola con le textures. Diverse le tecniche artistiche per realizzare un diario che mappa i luoghi creativamente. E diversi i giochi con il proprio corpo, con i colori e i materiali di scarto: tutte modalità per viaggiare fra diverse superfici, riprodotte con impronte e timbri, per volare su pianeti lontani popolati da alieni.

“Riprendere sotto forma di gioco artistico i concetti topologici ha permesso ai bambini di comprendere come varia la prospettiva in base alla nostra posizione e come possiamo cambiare il punto di vista sul mondo circostante con l’immaginazione.
Hanno capito che osservare è diverso da guardare e che l’osservazione può farci cogliere tanti particolari che di solito ci sfuggono”(docente).

“Il gruppo di 9 bambini ha permesso di lavorare bene, di fare cose che non si possono fare con gruppi più grandi. Sono sempre interessanti questi progetti perché c’è la manualità del bambino, lo si accompagna a ragionare col corpo, con i sensi, per trovare soluzioni” (docente).

 

Cinema con laboratorio di educazione all’immagine in movimento

Sensibilizzare i ragazzi sui sui temi della discriminazione, della disabilità e dell’inclusione sono stati gli obiettivi dei laboratori di educazione all’immagine in movimento organizzati dall’Associazione Zer0971.

“Le diversità non ci rendono diversi ma unici, questo è un importante messaggio che dovrebbe essere diffuso in tutto il mondo”. Uno degli spunti di riflessione condiviso dai ragazzi dopo la proiezione dei film proposti. Emozionante osservare il coinvolgimento intenso delle nuove generazioni, il loro immedesimarsi nelle storie e nei personaggi per cogliere anche i messaggi più sottili.

“Assistere alla visione di film ,con annesso dibattito ha permesso loro  di sentirsi parte attiva delle attività svolte. Insieme hanno trovato un unico fil rouge, hanno parlato e ascoltato un’unica voce, hanno vissuto le stesse sensazioni, gli stessi sogni, le stesse emozioni, le stesse passioni…hanno condiviso momenti unici e altamente formativi!” (docente).

 

Teatro delle ombre

Avvicinare i bambini alla storia antica attraverso il racconto dei miti greci e nello stesso tempo stimolare la loro fantasia aiutandoli a creare storie da drammatizzare in prima persona.

Questi gli obiettivi delle attività realizzate durante i laboratori di Centostrade e Optì Pobà con il Teatro delle Ombre, dove i bambini hanno  creato le sagome di personaggi (dei, eroi e creature mitologiche) da utilizzare per il loro personale spettacolo.

Le storie dell’antica Grecia sono state ispiratrici di fatiche immaginarie illustrate sempre con le sagome ma su un vaso gigante, proprio come quelli greci custoditi nei musei archeologici!

Il teatro delle ombre è stato utilizzato anche per adattare la drammatizzazione del racconto di Sepulveda “Storia di una gabbianella e del gatto”.

Docenti:

“Una esperienza unica! I bambini sono stati molto bravi anche nella realizzazione dei disegni, tutto ciò reso possibile grazie agli operatori che non smetterò mai di ringraziare per ciò che hanno fatto”.

“Purtroppo come tutte le cose belle volgerà al termine ma spero davvero che si possa continuare anche il prossimo anno scolastico. E’ piaciuto tantissimo conoscere la storia attraverso il gioco, il mito…raffigurare immagini, mostri, animali….alcuni alunni ne stanno producendo tantissimi!”.

“Quando ho saputo della partecipazione di un alunno ero preoccupata della sua agitazione solita. Invece il bimbo si è messo in una posizione insolita di ascolto, ed ha espresso tutto il suo entusiasmo”.

 

Giochi di logica e matematica

Per concludere ci affidiamo al racconto diretto di professori e studenti coinvolti nei  laboratori di logica e matematica proposti dall’Associazione Parimpari. Tutte le attività sono giochi in kit, realizzati sia per facilitare la partecipazione con la didattica a distanza, sia per aumentare il coinvolgimento attivo dei ragazzi durante gli ultimi incontri in presenza.

“Il laboratorio è stato una vera e propria palestra dove è possibile allenare la mente dei nostri ragazzi con giochi didattici creati e cuciti a misura per loro per esplorare la matematica e la logica. In quest’ultimo anno difficile di pandemia i laboratori sono stati un’opportunità di integrazione fra la scuola e la didattica distanza. I diversi stili di apprendimento stimolati da tutti gli operatori  hanno regalato entusiasmo a tutti noi e ai nostri alunni”.

Gli studenti gridano in coro: “Perché la matematica è anche questo: è anche gioco”.
Poi ognuno continua liberamente:

“La matematica non mi piace molto ma fatta così mi diverto di più”.
“E’ stato bello imparare la matematica in maniera costruttiva, trasversale e vivace”.
“Proficua e preziosa esperienza dove ci siamo lasciati incantare dalla bellezza della logica nelle sue innumerevoli sfumature, comprendendo l’importanza del lavoro cooperativo in discipline considerate troppo spesso individuali”.
“Il progetto ha coinvolto tutti e tutti hanno partecipato attivamente”.
“Con la giusta grinta e motivazione nulla è difficile se ci impegniamo veramente”.
“Questo progetto ci ha insegnato a riflettere sulle nostre scelte, imparando col gioco. I membri ci hanno regalato dei kit di gioco e li ringraziamo per aver continuato il progetto nonostante il difficile periodo, portando un pò di allegria e spensieratezza fra di noi”.

Sull’onda di questa leggerezza ritrovata non ci resta che augurarvi un’estate piena di giochi e libertà!

 

Ringraziamo tutte le classi  partecipanti dell’Istituto Comprensivo Giacomo Leopardi, la Dirigente Cinzia Pucci, le insegnanti, i genitori che hanno permesso l’adesione di bambini e bambine e tutti gli operatori.

Plesso Albini, scuola primaria, classi II A e III A, IV A e IV B;
Plesso Stigliani, scuola secondaria, classi I C, II e III A, II e III B e III C, III D;
Tutte le classi di scuola primaria del plesso Rodari di Bucaletto;
Scuola dell’Infanzia G.Leopardi.

Docenti: Adriana Marsico, Amelia Marsico, Anna Bentivoglio, Antonietta Tammone, Daniela Crudele, Domenica Rizzo, Elisabetta Mongelli, Elvira Druda, Giovanna Basta, Ida Di Grazia, Incoronata Potenza, Maria Giuseppina D’Ottavio, Maria Renna, Maristella Carlomagno, Rosalba Lancellotti, Santina Martorano, Speranza Gazzellone, Sportelli Francesca.

Gli operatori delle organizzazioni partner di progetto:
Marica Sabia, Domenico Colucci, Donatella Colangelo, Giovanna Troiano, Gaia Ancarola e Aurora Pietragalla con la Cooperativa Centostrade, capofila del progetto che ha organizzato le attività;
Rossana Cafarelli, Sara Stolfi, Anna Santangelo e Mariangela Tolve con La luna al guinzaglio;
Stefania Laurenzana con la Libreria Senzanome;
Giovanna Berardi e Giuseppe Vendegna con l’Associazione Zer0971;
Andrea Nolè con l’Associazione Optì Pobà;
Giuseppe Guarino, Sergio Perillo, Emanuela Santopietro e Giuseppe Trivigno con l’Associazione Parimpari.

 

 

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