#tu6scuola: un modello innovativo per una scuola equa e inclusiva

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Un nuovo progetto è entrato in classe: #tu6scuola, sorto su iniziativa di CIAI per prevenire e contrastare la dispersione scolastica.

Circa 2mila ragazze e ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado, le loro famiglie, 350 insegnanti e persone della comunità locale sono i destinatari di un progetto che, con modalità e strumenti partecipativi, propone di costruire in tre anni un modello educativo volto a stimolare la motivazione e l’inclusione di studenti e educatori, pone al centro i ragazzi e favorisce il loro rapporto positivo con la scuola.

L’intervento, realizzato grazie al bando Adolescenza dell’impresa sociale Con i Bambini* e attuato insieme a una rete di 26 partner – 4 Comuni, 6 Istituti scolastici, 11 Organizzazioni del Terzo Settore, 3 Fondazioni, 1 Università e 1 società cooperativa profit – si sviluppa in 5 regioni e 6 territori: Milano, Rovellasca (CO), Città di Castello (PG) Ancona, Bari e Palermo.

“Sappiamo che per prenderci cura in modo adeguato dei bambini è importante il lavoro di squadra: nel progetto #tu6scuola partecipano tante realtà che in modo diverso e complementare collaborano a garantire ai ragazzi coinvolti dal progetto opportunità educative di qualità – ha detto Paola Crestani, presidente CIAI -. Come per i nostri figli, per ogni bambino la scuola è un luogo fondamentale di crescita in cui poter costruire opportunità di futuro. A tutti i bambini, specialmente quelli vulnerabili, vogliamo garantire tutto questo grazie a #tu6scuola.”

Emergenza educativa – #tu6scuola si propone di rispondere a un problema emerso con sempre maggiore evidenza negli ultimi anni in Italia: la povertà educativa.

Spesso sottostimata nella percezione comune, la povertà educativa è un problema complesso che priva bambini e ragazzi della possibilità di apprendere e coltivare le proprie abilità e aspirazioni e che, se trascurato o sottovalutato, porta nel tempo a conseguenze tangibili nelle vite di molti giovani, in primis la dispersione e l’abbandono scolastico.

Un’emergenza che si ripercuote nei progetti di vita di molti giovani: dal 1995 a oggi, il 30,6% degli iscritti alle scuole superiori statali non ha raggiunto il diploma di scuola superiore. Nel 2017 il 14,7% dei 18-24enni italiani ha raggiunto soltanto la licenza media;

tra i 14-15enni si registrano i tassi più alti di non ammissione alle classi successive e di interruzione del percorso di studi.  (dati OCSE, Istat, MIUR)

Questa scuola non mi appartiene” – Nel corso del triennio della scuola secondaria di primo grado numerose ricerche concordano nel registrare un graduale peggioramento della motivazione degli studenti: fatica a rapportarsi con gli insegnanti, sensazioni ed emozioni negative nei confronti della scuola, scarse aspettative sul percorso formativo. Smarrimento e frustrazioni che riguardano, spesso, anche il corpo insegnante e le famiglie. A questo quadro si aggiunge una condizione strutturale della scuola media, considerata “l’anello debole” del sistema scolastico, che propone una formazione centrata su un sapere disciplinare frammentario, poco attento ai bisogni individuali di apprendimento.

#tu6scuola si rivolge a minori che pur abitando in territori diversi vivono in contesti di povertà educativa materiale, culturale, sociale, familiare – spiega Paola Cristoferi, responsabile CIAI di #tu6scuola -. Sono ragazzi tra gli 11 e i 14 anni che negli anni più impegnativi della loro crescita – l’adolescenza – si confrontano con sistemi scolastici fragili o non sempre adeguati a fare emergere le loro potenzialità e abilità”.

La risposta di #tu6scuola – #tu6scuola vuole creare un modello sostenibile per rendere la scuola equa e inclusiva, perché sia un luogo dove imparare a scegliere e sperimentare il mondo, ogni giorno: un sistema capace di rivolgersi ai ragazzi non solo come destinatari ma come protagonisti, consentendo ai singoli territori di diventare “motori” del cambiamento politico-educativo. La scuola diventa punto di riferimento di una rete di soggetti, così da potenziare la responsabilizzazione e la funzione educativa diffusa.

Tra le azioni più significative del progetto vi sono i Laboratori Saltaclasse e Fuori Orario, durante e dopo l’orario scolastico, momenti di aggiornamento per insegnanti, orientamento per genitori e ragazzi: il tutto avviene attraverso modalità partecipative e interdisciplinari, dando sempre molto spazio alle condivisioni e alle sinergie con il territorio di riferimento. L’obiettivo finale è quello di costruire e rafforzare la comunità educante intorno alla scuola, per sostenere il percorso dei ragazzi nelle loro scelte più importanti (cfr. scheda attività).

“L’elemento innovativo del progetto – conclude Cristoferi – consiste non solo nella possibilità di valorizzare su scala nazionale un modello di didattica attiva e di espansione del ruolo della comunità territoriale, ma anche di consentire a questo modello di essere replicabile in contesti diversi”.

*Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud. www.conibambini.org

“Da bambino ero un pessimo alunno perché avevo paura di non sapere rispondere alle domande che mi ponevano gli adulti. La reazione degli adulti è sempre la stessa: anche loro hanno paura. Tutto questo ha a che vedere con la solitudine, dei bambini, degli insegnanti, dei genitori. Bisogna eliminare questa solitudine” (Daniel Pennac)

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