Riparare i conflitti: la formazione dei facilitatori alla Giustizia riparativa
di istitutodoncalabria
È entrata nel vivo l’attività di formazione rivolta ai facilitatori alla Giustizia riparativa, coinvolti nel progetto “Tra Zenit e Nadir: rotte educative in mare aperto”, selezionato dal bando Cambio rotta, promosso dall’Impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Ente capofila del progetto è l’Istituto don Calabria, assieme a una nutrita compagine di organizzazioni aderenti al CNCA, impegnati nella realizzazione di interventi socio-educativi in linea con i paradigmi della Giustizia riparativa; tali interventi sono rivolti a minorenni tra i 10 e 17 anni di età, segnalati dall’autorità giudiziaria minorile delle regioni Lombardia e Veneto e della Provincia autonoma di Trento.
Già a partire da dicembre 2021, le città di Milano, Brescia, Trento, Verona, Vicenza, Bassano del Grappa e Chioggia hanno accolto le organizzazioni e gli operatori coinvolti nel progetto per l’avvio della formazione: una prima fase di condivisione di contenuti, di strategie e azioni, in linea con la normativa vigente sul tema della Giustizia riparativa in ambito minorile.
Il percorso formativo è proseguito nei mesi di giugno e luglio 2022, nelle città di Vicenza, Bassano del Grappa e Chioggia, coinvolgendo operatori locali impegnati nel pubblico e nel privato, nella costruzione di un modello di presa in carico innovativo, volto a promuovere la partecipazione attiva dei minorenni autori di reato o a rischio devianza, a percorsi riparativi che siano in grado di includere la comunità educante e laddove possibile, la vittima di reato. Il coinvolgimento dei minorenni autori di reato e delle loro famiglie, della comunità territoriale e delle vittime attraverso azioni riparative di giustizia, ha implicato l’apprendimento di un importante paradigma: saper riconoscere gli stereotipi, i pregiudizi e le credenze di cui si è portatori, anche inconsapevolmente, rispetto ai concetti di pena, punizione, retribuzione e colpa.
Durante la formazione, si sono privilegiati interventi centrati sulla simulazione di casi concreti. Tale approccio è stato particolarmente apprezzato dai presenti perché ha permesso loro di imparare facendo, di acquisire così padronanza dei concetti e delle tecniche volte a favorire il dialogo riparativo e la gestione dei conflitti. I soggetti in formazione sono stati esortati a condividere una rielaborazione della propria visione di giustizia e delle conseguenti metodologie di interazione da mettere in atto. Le diverse figure professionali presenti hanno saputo cogliere lo spirito del processo conoscitivo-formativo proposto, cimentandosi in un’azione di co-costruzione di un primo bagaglio metodologico e operativo, spendibile nel progetto stesso e al contempo potenzialmente capace di consolidare la diffusione di quel modello riparativo di giustizia condiviso, nella comunità territoriale e istituzionale, nonché all’interno dei Tavoli provinciali di Giustizia riparativa.
Riscontrati i primi esiti positivi sui vari territori su cui si è lavorato grazie al progetto “Tra Zenit e Nadir”, le giornate formative sono state anche un’occasione per coinvolgere gli assistenti sociali degli Ussm, i decisori politici, le associazioni di volontariato e gli avvocati minorili, in un processo di rafforzamento della cultura riparativa in linea e in piena sintonia con la cosiddetta Riforma Cartabia. Inoltre, in questi mesi, le organizzazioni coinvolte nella formazione e nella realizzazione delle attività progettuali hanno contribuito al consolidamento e in alcuni casi alla costituzione dei Tavoli provinciali di Giustizia riparativa, in particolare a Verona, a Vicenza e a Venezia, prevedendo così anche un adeguamento alle Linee di indirizzo del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità in materia di giustizia riparativa e tutela delle vittime di reato, già dal 2019. Da settembre 2022 il percorso formativo e culturale proseguirà con egual vigore e coinvolgerà altri attori e territori, della Lombardia e della provincia di Trento.
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