Torbell’infanzia ai tempi del Covid-19

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È stato un attimo.

L’11 marzo 2020 l’OMS dichiara lo stato di pandemia generale e la nostra società civile si trova a dover rispettare le disposizioni di distanziamento sociale per evitare la diffusione del COVID 19. Il primo periodo ha dato un’impressione di totale uguaglianza. Il virus non fa discriminazione tra centro e periferia, colpisce ovunque.
Centro e periferia, per un attimo, diventano uguali.
Strade deserte, gente a casa, code per la spesa.

Ma, anche in questo caso, è un attimo.

A lungo andare le differenze sostanziali tra centro e periferia riemergono e la forbice di disuguaglianza si allarga, più di prima. La povertà educativa minorile rischia di assumere proporzioni sempre maggiori a causa delle difficoltà nel sostenere l’apprendimento a distanza.

Gli esperti del settore parlano di digital divide tra centro e periferia per definire il fatto che non tutte le famiglie possono permettersi la tecnologia necessaria per accedere alle piattaforme di videochat collettive. Molti dei beneficiari del progetto Torbell’infanzia non hanno dispositivi all’avanguardia e non possono garantire ai propri figli la partecipazione alle lezioni a distanza.

Per questo motivo, grazie alla disponibilità dell’impresa sociale Con I Bambini che ha selezionato il progetto Torbell’Infanzia nell’ambito del Fondo per il contrasto alla Povertà Educativa Minorile, abbiamo rimodulato le attività originarie del progetto così da permettere l’effettiva partecipazione delle famiglie alle attività  di didattica in emergenza.

In sintesi, abbiamo provveduto all’acquisto di tablet, sim e giga per permettere tanto ai bambini di seguire i corsi di didattica ordinaria, sia i laboratori pedagogici e di psicomotricità a distanza, quanto ai genitori di utilizzare la connessione per ottenere tutte le informazioni necessarie per districarsi nei meandri di decreti e ordinanze che regolano l’accesso agli ammortizzatori sociali. Inoltre, in risposta ad un bisogno emergente dal terreno, abbiamo avviato due linee telefoniche di supporto economico e sociale e psicologico in grado di dare sostegno ai genitori, resi ancor più vulnerabili dall’emergenza.

Abbiamo pensato di intervenire in questo senso perché la povertà educativa minorile si contrasta a partire dalla comunità educante e in questo caso, abbiamo voluto coinvolgere in maniera concreta genitori ed educatori. La fascia di età 3-6 anni è quella più critica per lo sviluppo intellettuale ed educativo del bambino e per questo motivo abbiamo fortemente sostenuto la continuità dell’attività educativa anche se a distanza.

Torbell’Infanzia non si ferma, anzi rilancia e coglie l’opportunità dell’emergenza per rafforzare il proprio supporto alle famiglie. Con le dovute precauzioni, mettendo la sicurezza di famiglie e operatori come priorità, ma pur sempre al servizio dei più vulnerabili e con l’obiettivo di garantire un futuro sereno alle famiglie.

Anche, e soprattutto questo, è Diritti di Periferia. Questa è Apurimac ETS.

Vittorio Villa
Direttore Apurimac ETS

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