I laboratori STEM*Lab: un percorso di scoperta della meraviglia

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Con il mese di novembre possiamo dire avviata la fase più operativa del nostro progetto, in cui caliamo nella pratica il metodo didattico che i partner scientifici hanno messo a disposizione di educatori e insegnanti negli scorsi mesi. 13 laboratori attrezzati dal progetto per lo studio delle STEM sono stati aperti all’interno di altrettante scuole in 4 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Campania, Sicilia) e messi a disposizione dell’attività educativa negli istituti in cui si stanno ancora svolgendo lezioni in presenza.

Dove, invece, non è reso possibile dalle misure di sicurezza, come partenariato, ci siamo posti l’obiettivo di riflettere sulle modalità più efficaci con cui avvicinare la didattica digitale all’esperienza interattiva della classe.

I partner scientifici, coordinati dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, stanno dunque offrendo tutto il loro supporto con lo scopo di sviluppare conoscenze complementari all’intero percorso di studi, attraverso pratiche che valorizzino il contributo del singolo e le sue competenze trasversali, oltre a quelle tecniche. Una missione resa ancora più sfidante dall’attuale situazione della scuola, ma che si rende quanto mai necessaria in questo momento, offrendo stimoli sempre più importanti e generativi alle comunità di pratiche.

Attraverso la sperimentazione educativa legata al mondo delle materie scientifiche (tinkering, coding, inquiry based learning, robotica educativa, engineering, sperimentazione agro-ecologica), infatti, Stem*Lab promuove la costruzione di relazioni con un approccio inclusivo, in cui le ragazze e i ragazzi acquisiscano soft skills fondamentali per la loro crescita come la creatività, il problem solving, la capacità di innovare, la resilienza, la leadership e lo spirito collaborativo.

Tra i nostri lab che hanno aperto le porte nelle ultime settimane c’è anche l’i.lab Marte, costruito all’interno del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, pensato in particolare per i ragazzi dai 9 ai 14 anni. Gli studenti saranno invitati a partecipare ad una vera e propria missione sul pianeta rosso per gestire in modo concreto situazioni/eventi/cose che succedono sulla base marziana e garantirsi la sopravvivenza sul pianeta extraterrestre.

L’approccio ludico all’apprendimento di linguaggi complessi, come quello del coding, è anche alla base di uno dei laboratori coordinati dal Museo MAV di Ercolano, che punta all’utilizzo di un programma come Scratch per facilitare l’avvicinamento alla programmazione informatica. Un altro apporto tecnologico particolarmente innovativo, poi, è quello offerto dal FabLab Napoli, che ha messo a disposizione tutta la sua tecnologia per sperimentare con gli studenti circuiti di carta, robot che risolvono problemi di geometria, modellazione 3D con Tinkercad.

PALERMOSCIENZA, in Sicilia, aggiunge a questo tipo di approccio un affaccio anche sul contesto esterno alla scuola, grazie alla riflessione sulle questioni ambientali e della biodiversità, che integrano la didattica in classe con le attività negli orti urbani e perfino sulle spiagge. Geologia e antropologia, invece, attraverso l’indagine sulle origini della propria cultura e identità, dimostrano come le materie scientifiche siano complementari a quelle umanistiche per la comprensione della complessità che il mondo di oggi ci richiede. Quelli immaginati per gli istituti di Palermo e Partinico sono dei percorsi multidisciplinari, che sottolineano anche la grande potenzialità di queste materie in termini di integrazione e inclusione.

Infine, proprio a seguito di ragionamenti di questo tipo, in Piemonte, viene dedicata particolare attenzione anche allo sviluppo della creatività digitale con sperimentazioni che comprendono tecniche di storytelling, video editing, stop motion, podcast. L’obiettivo è quello di restituire la giusta dimensione di racconto e coinvolgimento alla divulgazione scientifica, che ha sempre più bisogno di sottolineare in chiave contemporanea la solidità del metodo scientifico contro ogni tentativo di screditamento. Alcune delle attività coordinate dalla Fondazione ECM, approfondiscono queste tematiche anche grazie alla produzione di nuovi contnuti digitali e alla collaborazione con la radio e la nuova web TV della Biblioteca Archimede.

Dagli oggetti in grado di suonare come strumenti musicail grazie alla tecnologia Makey Makey, ai simulatori di onde, alle esplorazioni spaziali il minimo comun denominatore di Stem*Lab è sempre lo stesso: scoprire e apprendere attraverso la meraviglia.

Si ringraziano, per il loro contributo fondamentale alla realizzazione degli STEM*Lab, tutti i partner territoriali:
Liberitutti, CDIE Centro di Iniziativa Europea, P.A.Advice, CESIE.

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