Scarpe vuote per ricordare le vittime di violenze e soprusi.

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25 novembre 2020, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” i giovani de Il Grillo Parlante, agganciati attraverso il progetto SuPerStrada, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile in cofinanziamento con Fondazione di comunità San Gennaro e Fondazione Alberto e Franca Riva, affrontano il tema della violenza e del femminicidio attraverso la narrazione sull’origine di questa giornata di memoria:

“Si chiamavano Patria, Minerva e Maria Teresa e vivevano nella Repubblica Dominicana degli anni sessanta. Erano attiviste, fiere appartenenti del Movimento 14 giugno (un gruppo politico fuori legge che si opponeva alla dittatura instaurata da Rafael Leónidas Trujillo).
Mentre si recavano in carcere per far visita ai propri mariti, anch’essi parte del movimento e quindi arrestati, vennero fermate dalla polizia locale. Condotte in una piantagione di canne da zucchero, le tre furono brutalmente torturate e assassinate a colpi di bastone ma i loro corpi vennero rimessi in auto nel tentativo di simulare un incidente stradale: ribelli, giovani, madri, donne. Caratteristiche che il regime domenicano non poteva ignorare.
La loro morte diede inizio alla ribellione: un martirio che condusse la popolazione domenicana a combattere contro il regime assassinando lo stesso dittatore Trujillo.
La data del 25 novembre venne ufficializzata dall’Assemblea Generale dell’Onu su iniziativa dell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi (a Bogotà nel 1981).
La data prescelta ricorda il martirio delle Mirabal, riconosciute come esempio e simbolo di donne rivoluzionare!”

In Italia il colore associato è il rosso che viene abbinato a un paio di scarpe dello stesso colore: la manifestazione nel nostro Paese, che si celebra dal 2005, vede l’abbandono di scarpe rosse nelle principali piazze e luoghi della città.

Scarpe vuote, per ricordare le vittime di violenze e soprusi: l’idea nasce da un’istallazione dell’artista Elina Chauve ed è ripresa in Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sul femminicidio.
Riflettere su argomenti così importanti ha suscitato emozioni forti e la voglia di dire basta! Di dire NO alla VIOLENZA SULLE DONNE!

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