Che colore ha la tristezza?

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I laboratori per i minori del progetto SottoSopra sono orientati a prevenire e contrastare il maltrattamento prendendo anzitutto consapevolezza delle proprie emozioni. In alcune sessioni, i bambini e i ragazzi vengono invitati a verbalizzare e visualizzare le emozioni utilizzando diversi strumenti espressivi, come il disegno e l’abbinamento dei colori. Ecco alcune associazioni cromatiche che hanno indicato gli alunni di Bernalda, le relative motivazioni e i loro pensieri.

La rabbia

Rabbia: rosso e nero. Me stessa; la me stessa del passato; quando le persone con comprendono che posso avere reazioni diverse da quelle che avrebbero loro; sensazione di impotenza rispetto ai problemi del mondo.

Per me il colore [della rabbia] è il rosso. Mi arrabbio quando non riesco a essere capita, quando in alcune situazioni mi sento un po’ esclusa e quando le persone mi deludono molto.

Rabbia. Nero. Essere stato accusato di aver detto o fatto cose che non ho fatto oppure quando le persone a cui tengo mi mentono anche su piccole cose.

Rabbia. Rosso. Quando ti poni un obiettivo ma non trovi la forza o il coraggio di portarlo a termine; quando non riesco ad esprimere ciò che provo; quando le persone giudicano senza conoscere; quando prevale la mia timidezza; quando sfogo le emozioni su chi mi sta intorno.

Rabbia. Rosso. Quando la gente non mi ha ascoltata, quando molte volte sono stata “usata”, la falsità, quando chi conosce le mie insicurezze le usa contro di me per farmi del male.

Per me la rabbia è di colore rosso, sarà anche scontata, ma il rosso è il colore più acceso che c’è come la rabbia. La rabbia è un sentimento acceso che quando prende il sopravvento soffoca tutti gli altri sentimenti. Una cosa che mi fa provare ravvia è quando le persone non mi capiscono. Spesso i miei genitori danno troppo per scontato quello che provo, credono di riuscire sempre a capire come mi sento senza neanche ascoltarmi con la scusa del “Ti conosciamo da quando sei nata, sappiamo perfettamente come sei fatta”. A volte mi piacerebbe che loro si fermassero un attimo per ascoltarmi. Magari così non litigheremmo ogni volta per le cose più stupide.

Rabbia. Spesso vengo frainteso e non ascoltato. Ma dammi un pianoforte e ti suono la vita.

La tristezza

Tristezza. Colore=azzurro. Perdere il mio ragazzo. Deludere mia madre.

Il colore della tristezza per me è un azzurro chiaro, come il cielo. Mi dà tristezza il mondo in cui viviamo, mi fa tristezza me stessa quando mi specchio, mi dallo tristezza le ingiustizie, i pregiudizi.

Tristezza=blu. Sono triste quando: penso troppo; mi urlano contro; fallisco.

Tristezza=grigio. Mi sento triste quando vado a casa dei miei nonni e mio nonno non mi riconosce per colpa dell’alzheimer.

Io non riesco a sentire la mia tristezza perché molte volte, nelle situazioni, la rabbia prende il sopravvento. Mi è difficile piangere, infatti molte volte sento un peso, un nodo in gola perché non riesco a sfogarmi, tengo tutto dentro.

Tristezza. Io sono perennemente triste. La mia vita si basa su questo sentimento. Mi sento spesso come l’ultima ruota del carro. La tristezza la ripongo nei testi che scrivo e ne escono di capolavori. Dopodiché mi sento meglio.

Tristezza=bianco sporco. Il pensiero della perdita; la solitudine; il passato (nostalgia); il tempo che passa.

La tristezza per me viene rappresentata dal blu. La tristezza è la delusione, è quell’emozione che si presenta quando ti senti solo e non capito.

La paura

Paura=grigio. Ho paura di come io possa apparire agli occhi degli altri. Ho paura del mio corpo perché da bambina sono stata presa in giro per il mio aspetto fisico. Ho paura di non riuscire ad affrontare le difficoltà, ho paura della solitudine, di non essere mai abbastanza.

Paura: blu e grigio. Il cambiamento; le scelte; il futuro; il confronto; espormi troppo; non soddisfare le mie aspettative; prendere una strada diversa da quella che si aspettano che io prenda.

Per me la paura è il colore viola. In questo periodo ho paura dell’amore e di affezionarmi a qualcuno che poi potrebbe andarsene. Ho avuto molte delusioni che mi hanno fatto cambiare molto nella mia vita.

Ho paura ad affezionarmi perché ho paura nel non riuscire a rendere felici le persone a cui tengo, ho paura ad amare, ho paura di dimostrare le mie insicurezze, ho paura di essere un peso. La paura me me è verde.

Paura. Una delle mie più grandi è l’ansia, da quando sono stato chiuso in casa per 75 giorni per il covid mi è salita la depressione. Solitudine. Essere escluso dai miei amici. Essere considerato diverso dalle altre persone. Le interrogazioni e la paura di sbagliare.

I pensieri

Ho visto i sogni dell’altro, insieme allo smarrimento. Io gli ho comunicato il bene che gli auguro.

Sinceramente non so bene cosa dire, però è stata una bellissima esperienza. Mi sono sentita “capita” con un semplice sguardo fatto da una persona che non conosco e spero ciò possa succedere anche con chi mi è più vicino, magari mi aiuterebbe a sconfiggere alcuni dei miei “mostri”. Mi piacerebbe iniziare a dimostrare anche solo alcuni dei miei sentimenti e non passare sempre dalla parte di quella fredda e di non provare nulla. Spero un giorno di poter vincere le mie paure ed i “mostri” che ho dentro, quella voce nella mia testa che continua a ripetermi che non sono abbastanza, di dover mangiare di meno. Aggiungerei tantissime altre cose perché mi piace scrivere e so che mi aiuterebbe un po’. ❤️

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