Orfani di femminicidio e la ‘trappola’ del dolore: il 36% ha visto morire la madre
Agenzia Dire |
Non ci sono stime ufficiali su quanti siano gli orfani delle vittime di femminicidio in Italia. Certo è che le ferite che portano i figli che sopravvivono a questi orrori sono indelebile. Alcune vittime di
‘casi’ illustri hanno cercato di ‘ricominciare’ ‘cancellando’ la figura del padre assassino come ad esempio Vittoria che aveva poco più di un anno quando suo padre, Salvatore Parolisi, uccise sua madre Melania Rea da più di 30 coltellate. Oggi quella bambina è cresciuta e ha ottenuto di poter cambiare il suo
cognome da Parolisi a Rea. E se ne potrebbero elencare altri di casi come quello dei figli di Stefania Formicola, uccisa nel 2016 in provincia di Napoli, che portano il cognome materno, e ancora Valentina Belvisi che non ha voluto, anche lei come tanti, portare più il cognome del padre.
Orfani di femminicidio e la ‘trappola’ del dolore: il 36% ha visto morire la madre