RIPARTIRE con…BiPart

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BiPart è un’impresa sociale e start-up innovativa fondata nel 2016 ed è composta da un team di cinque persone (che speriamo di veder crescere) appassionate di democrazia – Stefano, Giulia, Marco, Giorgio ed Elisa – più tante altre persone e cittadini che seguono e supportano il nostro lavoro.
Il nostro obiettivo è quello di promuovere forme di partecipazione inclusive e innovative nelle organizzazioni e nelle comunità per rafforzare le relazioni e la collaborazione tra le persone. Lo facciamo utilizzando tecniche di facilitazione e deliberazione nella partecipazione in presenza, ma soprattutto la nostra piattaforma software di e-Democracy, anche lei BiPart! Ovviamente, come il nostro nome fa intendere, il bilancio partecipativo è il nostro modello di riferimento.

Dopo una lunga esperienza nell’attivazione di processi di partecipazione locali, maturata già prima della costituzione di BiPart, nel 2017 decidiamo di lanciarci nella sfida di realizzare il primo Bilancio Partecipativo in una scuola italiana. Si tratta del progetto “Decide 4 your School”, implementato presso l’IIS Cremona di Milano ed inserito come pilota all’interno di un progetto europeo più ampio sulla partecipazione digitale giovanile. Gli ottimi risultati raggiunti e la collaborazione con ActionAid avviata già in quella occasione, ci hanno spinto l’anno successivo a riproporre insieme l’esperienza in un’altra scuola, l’IIS Capriotti di San Benedetto del Tronto, ed oggi in altre cinque scuole, grazie al progetto RIPARTIRE con la Fondazione con i Bambini.

Ma cos’è un bilancio partecipativo e cosa vuol dire farlo nelle scuole? Il bilancio partecipativo è un processo che coinvolge un’intera comunità nella proposta, discussione, progettazione e scelta di iniziative od interventi da realizzare insieme. In concreto, si declina in tre fasi: 1) la discussione, la raccolta e la selezione delle proposte; 2) l’analisi di fattibilità delle proposte più condivise (supportate) e la loro co-progettazione; 3) la votazione finale dei progetti emersi.

Descritto così, è già tanta roba! Ma il bilancio partecipativo nelle scuole è qualcosa di più: è soprattutto un percorso di educazione civica che permette alle studentesse e agli studenti di costruire e sperimentare la democrazia, le sue regole e le sue istituzioni, in una forma più coinvolgente. Per noi, è un modello di governance democratica su cui reinventare la scuola – così come un Comune o un carcere – al fine di renderla ancora più aperta, inclusiva e rappresentativa.  

Da un lato, quindi, c’è l’ebbrezza di decidere davvero attraverso una metodologia che permette ai partecipanti di esprimere liberamente le proprie esigenze e idee, confrontarsi tutti alla pari, sperimentare l’arte della mediazione, della negoziazione, della persuasione, godere dei frutti della deliberazione e, alla fine, rimettersi tutti alla volontà ultima della comunità espressa tramite l’esercizio del voto. Dall’altro, poi, c’è l’importanza di essere coinvolti anche nella progettazione del percorso, le cui regole e i cui organi incaricati di organizzarlo sono inseriti in una Carta “Costituzionale” scritta con l’obiettivo di sancire i valori ed i principi condivisi dalla comunità per i quali lo stesso percorso è nato ed è attuato.

Proporre un bilancio partecipativo vuole dire tante cose, ma la più importante è quella di creare le condizioni per migliorare le relazioni tra i ragazzi, tra loro e l’amministrazione scolastica, e tra loro ed il mondo circostante, rendendoli più attivi, responsabili e protagonisti.

Oltre alle forme più tradizionali di partecipazione face-to-face, a chi accetta di intraprendere questa avventura proponiamo anche quelle più avanzate digitali. Consapevoli dell’appartenenza alla quotidianità, attraverso l’uso di una piattaforma di e-Democracy vogliamo portare i ragazzi fuori dalla logica degli algoritmi e dello swipe, tipico dei social network, e dentro uno spazio digitale dove tutti sono alla pari ed i contenuti prodotti hanno eque possibilità di essere visti, apprezzati, discussi costruttivamente e quindi seguiti e scelti. Lavoriamo per una fusione tra offline e online, per garantire una transizione a chi non ha ancora pieno accesso alla rete, a causa del digital divide, ma in questo modo togliamo ogni ostacolo causato anche dal più subdolo physical divide permettendo ai ragazzi di potersi incontrare e poter discutere senza le barriere temporali e spaziali imposte dagli orari e dalle strutture scolastici, nonché dalla distanza l’uno dall’altro.

Tutto questo è quello che aspiriamo a fare e stiamo già facendo in RIPARTIRE in 5 scuole e contesti territoriali differenti ed il supporto di partner locali e nazionali. Cinque comunità da ogni parte d’Italia – da Pordenone fino a Trebisacce – con l’obiettivo di unirle attorno alla stessa pratica. A breve i nostri partner locali, le scuole ed i ragazzi opportunamente formati, avvieranno quasi in simultanea ciascuno il proprio percorso, progettato insieme. Con loro abbiamo condiviso gli obiettivi da perseguire, compreso le opportunità di ciascun contesto e costruito il percorso partecipativo, dotandolo di una Carta della Partecipazione e di un piano operativo che vuole garantire un grande coinvolgimento di tutte le studentesse e gli studenti della propria scuola. 

Molto avverrà online, come auspicato, ma ci auguriamo che la pandemia finisca presto e permetta alle studentesse ed agli studenti di sperimentare anche il calore di una partecipazione di “prossimità”. Non rimarranno delusi e noi cercheremo di non deluderli. Concludiamo augurando buona fortuna a tutti per questa sfida e invitiamo tutti a seguirli e… supportare le loro proposte!

 

 

 

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