“Ri-Belli”, il coraggio di scegliere
di ztlmediagroup
Joana Palla, 22 anni, da 18 in Italia, è mediatrice di lingua albanese, inserita nell’equipe del progetto “Ri-Belli” al plesso Ecce Homo di Ragusa e Psaumide di Santa Croce Camerina.
Un duplice impegno, che si concentra sull’affiancamento di bambini e ragazzi e sul sostegno all’avvio di un percorso, a partire da due parole chiave: fiducia e coraggio.
“Per quanto riguarda l’esperienza nel plesso Ecce Homo di Ragusa – spiega Joana – posso dire che mi sento di casa.
Infatti, avevo già avuto la possibilità di seguire i ragazzi anche prima di entrare a far parte del progetto Ri-Belli, attraverso la mia meravigliosa esperienza di Servizio Civile con la Caritas Diocesana di Ragusa.
Questi bambini mi sono entrati nel cuore, e ho avuto la possibilità di interagire con loro dalla scuola dell’infanzia fino alle medie inferiori.
Mi preme sottolineare, in particolare, la sinergia che si è creata con tutte le insegnanti dei vari corsi, in particolare le maestre della scuola primaria.
Un cammino che vede, al centro, la persona, cui fornire sostegni pratici in termini di fiducia e coraggio nel proseguire un percorso comune.
Personalmente, per il cammino che avevo fatto prima dell’impegno con i bambini e i ragazzi, non avrei mai immaginato di trovarmi così bene in questo contesto. Ovviamente, ci sono alti e bassi come qualsiasi esperienza, ma poter lavorare a contatto con loro, e con le insegnati, è un vero e proprio privilegio.
Nell’istituto Psaumide di Camarina, come equipe, siamo invece entrate in azione da poco tempo.
Nonostante ciò, stiamo facendo il massimo, per fare in modo non solo che i bimbi che seguiamo possano imparare la lingua italiana, ma soprattutto possano integrarsi in pieno nel contesto socio-culturale in cui vivino, in particolare grazie al sostegno dei loro insegnanti.
L’impegno principale è quello di guardarli negli occhi, pensando prima alle difficoltà che li circondano e come sostenerli nel cammino di crescita individuale e collettiva per superarle insieme, e solo in seguito guardare alle eventuali criticità didattiche e come affrontarle e risolverle.
Sono certa che gli obiettivi che ci siamo fissati come equipe, saranno raggiunti pienamente”.
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