Ri-Belli, un lavoro di squadra
di ztlmediagroup
Tra gli esperti coinvolti nell’equipe impegnata nel progetto Ri-Belli all’Istituto Scolastico di Acate, c’è la dottoressa Viviana Spada.
Laureata in psicologia clinica all’Università Kore di Enna, nel 2014, ha conseguito l’abilitazione alla professione di psicologo ed è iscritta all’albo degli Psicologi della Regione Siciliana dal 2016.
Nel suo percorso accademico si è occupata in particolare degli effetti del trauma evolutivo, con particolare attenzione ai traumi dell’infanzia e alle loro conseguenze sulla mente e sul corpo.
A livello professionale ha svolto diverse esperienze di tirocinio all’Asp di Ragusa, in particolare nell’ambulatorio di Psicologia nell’unità disciplinare dell’età evolutiva e presso il servizio per le tossicodipendenze di Vittoria.
Dal 2016 collabora con il consultorio familiare di ispirazione cristiana di Vittoria, dove svolge consulenze psicologiche rivolte a giovani, adulti e famiglie, e progetti di educazione all’affettività nelle scuole.
Ha conseguito inoltre un master sulle metodologie didattiche e strumenti innovativi per alunni con bisogni educativi speciali.
Il suo ruolo nel progetto Ri-Belli si inserisce nell’azione “Ri-Belli per imparare”, riguardo all’equipe di supporto alla scuola, formata da mediatrice linguistica, assistente sociale, pedagogisti e psicologi.
“Come psicologa dell’equipe – ci spiega – la mia attività è stata rivolta in primis all’analisi del contesto scolastico per rilevare i bisogni emergenti, tramite confronto con il dirigente scolastico e referente della scuola, successivamente l’attività è stata rivolta alla presentazione dell’equipe al personale docente, e alla distribuzione delle schede di segnalazione per i vari casi.
L’equipe ha costituito uno sportello di ascolto – prosegue la dottoressa Spada – e come psicologa sto svolgendo insieme ai colleghi consulenze rivolte ai docenti per individuare gli alunni in difficoltà delle relative classi; parallelamente si sta avviando l’attività di colloquio con i genitori.
Le necessità che si possono riscontrare all’interno della scuola non possono essere conosciute appieno infatti se non attraverso un ascolto attento, e successivamente attraverso l’implementazione degli interventi che, relativamente alla mia figura, possono essere di supporto psicologico e contenimento emotivo, per studenti, genitori e insegnanti, per rispondere ai disagi derivanti dall’emergenza Covid e fornire supporto nei casi di difficoltà relazionali, traumi psicologici, nell’individuazione dei bisogni educativi speciali e per prevenire l’insorgere di forme di malessere psicofisico.
La mia attività è iniziata presso l’istituto comprensivo Capitano Puglisi di Acate, che comprende la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
Un aspetto che tengo particolarmente a sottolineare è l’accoglienza che l’istituto ha avuto fin da subito nei confronti dell’equipe. Da subito, tutto il personale scolastico, docente e non, e in primis il dirigente scolastico, hanno dimostrato grande disponibilità e apertura, segno della grande attenzione rivolta ai bisogni della scuola e dei suoi utenti.
L’istituto di Acate accoglie tanti alunni stranieri che spesso non conoscono bene la lingua italiana e che vivono difficoltà sociali, economiche e culturali.
L’emergenza sanitaria ha fatto emergere inoltre vulnerabilità e fragilità nei soggetti che abitano la scuola, che si riversano sulla dimensione emotiva e relazionale e anche sull’apprendimento, a ciò si aggiunge il fatto che l’emergenza della pandemia ha reso molto più difficili le occasioni di socializzazione nelle classi e tutto questo si riversa inevitabilmente sui soggetti con possibili effetti psicologici e sociali importanti.
L’obiettivo è dunque quello di dare sostegno ai bambini ai ragazzi e alle loro famiglie, strutturando piani personalizzati per accompagnarli verso nuovi progetti di vita e studiando tutte le possibili strategie inclusive.
Le prossime attività previste riguardano l’osservazione degli alunni nelle classi i colloqui con le famiglie, la progettazione di interventi rivolti al singolo bambino ragazzo e alle famiglie, ma anche la progettazione di un supporto diretto alle insegnanti nelle classi attraverso metodologie attive, che tengano conto delle caratteristiche di ogni alunno.
Nei colloqui svolti finora mi hanno particolarmente colpito non solo le parole dei genitori e dei docenti che abbiamo ascoltato, le difficoltà che incontrano e le risorse che mettono in campo, ma anche i loro sguardi che, più di ogni altra cosa, fanno capire quanto sia importante per loro non sentirsi soli nel difficile compito di accompagnare bambini e ragazzi nel loro processo di crescita.
Gli adulti, genitori e insegnanti, hanno un’influenza enorme, che impatta sulla maturazione dell’individualità di ogni bambino e ragazzo, per questo è fondamentale renderli consapevoli dell’enorme potere che è nelle loro mani e sostenerli psicologicamente ed emotivamente nel prendersi cura dei propri figli e dei propri alunni”.
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