Operatori allo specchio: l’incontro con gli orfani speciali
di ProgettoRespiro
Tre giorni per fare formazione, per dare spazio allo stare insieme, per capire le emozioni e mettere a confronto i diversi vissuti. È stato questo lo scopo della 3 giorni “Operatori allo specchio: l’incontro con gli orfani speciali” che si è svolta a Napoli con i componenti delle équipe di presa in carico degli orfani speciali del progetto Respiro.
“Questo incontro è stato pensato per approfondire insieme le tematiche che noi approcciamo nell’intervento con gli orfani, ma non da un punto di vista di formazione didattica, bensì attraverso il confronto tra i gruppi che stanno lavorando su queste difficili situazioni, proprio per condividere a livello emotivo l’impatto doloroso e complesso che comporta il lavorare con questi bambini, adolescenti e con i loro caregiver” è stato il commento di Gloria Soavi, di Cismai.
All’incontro hanno partecipato gli operatori di tutti gli enti partner che compongono il progetto Respiro per il sud Italia, per cercare nuove e più utili risposte professionali e umane.
“È stato un incontro straordinario, di esperienze, storie, competenze che si sono messe a disposizione le une delle altre per creare una risposta complessiva e complessa, integrata ad un problema stratificato, strutturato” ha commentato Stefania Rossetti, di Save The Children. “Quello che è necessario fare è costruire una forza che unisca le risorse e le metta a disposizione dei bambini, delle bambine e delle famiglie che sono vittime di una delle violenze più estreme che si possano incontrare”.
Secondo Susanna Murru, di CIPM Sardegna “Stiamo scrivendo delle pagine bianche, ecco perché questi sono momenti fondamentali di interscambio, nei quali comunque gli orfani speciali sono al centro. Anche il lavoro che è stato fatto sui tavoli tematici ci consente di definire una procedura che tuteli e protegga ancora di più gli orfani speciali e questo è un po’ anche la forza delle del progetto Respiro, la forza di mettere insieme diverse organizzazioni in tutto il sud Italia, erogare prestazioni che possono essere ad effettive a tutela degli orfani speciali”.
“È un’esperienza che si sta rivelando estremamente valorosa e le risorse messe in campo sono davvero tante – ha detto Goffredo Marvita, del progetto Sirio – Viviamo il confronto con gli altri, che è sicuramente uno strumento prezioso, perché puoi portare tutto questo nella pratica professionale di tutti i giorni”.
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