Genitori ed educatrici si confrontano sull’educazione all’aperto

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Attraverso l’esplorazione dell’ambiente, il gioco spontaneo, il movimento , l’utilizzo dei sensi, il contatto diretto con gli elementi della natura, i bambini imparano ad interrogare e conoscere la realtà che li circonda e a percepire se stessi in relazione al mondo e agli altri. Questi sono i presupposti sui quali poggia l’azione di Les Friches “FuoriLuogo”, che si è tenuta martedì 22 gennaio, all’asilo nido “Nicholas Green” di Tolentino, all’interno del progetto Resiliamoci. Les Friches è un’originale associazione culturale maceratese che dal 2011 promuove la creatività, la manualità, il gioco spontaneo e l’esplorazione dello spazio urbano attraverso la progettazione di attività laboratoriali e formative per bambini ed adulti. FuoriLuogo è un progetto di ampio respiro che si rivolge, in questa prima annualità, a due strutture educative del comune di Tolentino (Asilo Nido “Nicholas Green” e Centro per l’Infanzia “Il Cucciolo” ) con il fine di ripensare insieme, educatori e genitori, i giardini dei servizi coinvolti. Un percorso di progettazione partecipata, formazione e condivisione che vuole stimolare un approccio diverso nei confronti degli spazi educativi esterni dei nidi. Per i bambini di quest’età (0-6 anni) stare all’aperto è una condizione naturale oltre che di innegabile piacere.

Gli incontri organizzati da Les Friches all’asilo nido “Nicholas Green” di Tolentino sono stati un momento di partecipata riflessione, con genitori ed educatori, su come i bambini vivono e intendono lo spazio della natura. E quindi, su come ristrutturare i giardini dell’istituto.

La prima tappa di Les Friches, rivolta ad educatori e genitori, è stata una riflessione collettiva e condivisa su alcuni temi cardine del progetto: Fuori, Natura, Bambino, Gioco. Seguendo le dinamiche del world cafè, dopo un’introduzione del progetto e dell’iniziativa specifica, il nutrito gruppo dei partecipanti si è diviso in piccoli gruppi tematici per dialogare insieme circa i concetti forniti. Girando di tema in tema ognuno ha esposto il proprio pensiero accogliendo quello dell’altro, fino alla restituzione finale. I presenti hanno messo in circolo idee e visioni diverse mescolando le carte della cura tra genitori e educatori. La progettazione degli spazi esterni non consiste tanto in una novità quanto in una necessità che va riscoperta. Nel Fuori risiedono le potenzialità di relazione tra famiglie e servizi, tra educazione e comunità. Con gli anni i giardini delle scuole sono andati incontro ad una progressiva sottrazione, uno specchio di quanto stava accadendo anche fuori da lì. Una riflessione condivisa sul Fuori è una riflessione sulla città e sull’idea di società ed educazione che si vuole portare avanti. In questo percorso il bambino e la sua autonomia di apprendimento sono elementi imprescindibili per un vero cambiamento di approccio.

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